Cinema

Un tutto esaurito per la prima bolognese de “La Chimera” al cinema Modernissimo di piazza Maggiore: 362 posti andati sold out già da qualche giorno. A rendere preziosa la proiezione, una delle primissime dopo l’apertura della sala martedì scorso, la partecipazione in sala della regista Alice Rohrwacher, accompagnata dall’attore protagonista Josh O’Connor e dalla sorella, l’attrice Alba Rohrwacher, ancora una volta tra gli ingredienti essenziali della magia del cinema della regista toscana.

Il film, che dopo la sua partecipazione al Festival di Cannes lo scorso maggio ha già raccolto i pareri positivi della critica, riporta a galla il mondo dei “tombaroli”. Una vicenda molto conosciuta in Toscana, che durante gli anni Ottanta venne definita dagli archeologi “la grande razzia”, come ricorda Rohrwacher nonostante fosse ancora molto piccola. Durante quel periodo si assistette a un saccheggio delle più antiche tombe del periodo etrusco. Tutto per mano di piccole bande di ladruncoli, che si impadronirono dei più preziosi corredi funebri lasciati ad accompagnare le anime nell’aldilà. «All’improvviso questi oggetti nascosti sottoterra hanno smesso di essere sacri – ha spiegato Rohrwacher al pubblico – E non possiamo negare che anche la nostra vita sia figlia di questo trionfo del materialismo. Questo film è costruito su questo disincanto, di quando le cose smettono di essere sacre e diventano solo cose».

Non sembrano nemmeno casuali le analogie simboliche che uniscono il film all’inaugurazione della nuova sala cinematografica sotterranea. «Dicono che sono molto malinconica ma io mi sento modernissima [ride, ndr] e questo è il cinema perfetto per analizzare il legame tra le cose che stanno sopra e quelle che stanno sotto, che racconta del legame di una città con il suo sottosuolo – continua Rohrwacher – Il nostro film è nato in un modo molto simile, facendo un lavoro archeologico della memoria». Ed è proprio questa indagine che ha spinto la regista, al suo quarto lungometraggio, a indagare il profanato e i suoi profanatori, facendoli coesistere in una dimensione surreale, a tratti circense. In cui tutti, compreso Arthur il giovane archeologo inglese, cercano la propria chimera.

 

 

Nel cast, oltre ad Alba Rohrwacher e a una straordinaria Isabella Rossellini nei panni della matriarca Flora, Josh O’Connor. A cui la regista ha chiesto una performance in gran parte in lunga italiana. «All’inizio cercare di entrare in contatto con Alice è stato difficile [ride, ndr] perché vive in mezzo al nulla – ha raccontato l'attore – Poi abbiamo avuto modo di parlare ed è stato un confronto molto speciale per me. Alice fa film tenendo in mano qualcosa del passato mentre continua sempre a guardare al futuro».

 

Foto di apertura Ansa

Alba Rohrwacher, Alice Rohrwacher, il direttore della Cineteca Gian Luca Farinelli e Josh O'Connor. Foto di Chiara Scipiotti