Incontri

Un obiettivo al centro: riposizionare Bologna come capitale culturale a livello europeo e internazionale. E riuscire, quindi, a costruire una condivisione narrativa intensa fra luoghi e cittadini. A spiegarlo è Elena Di Gioia, delegata alla Cultura del sindaco, ospite del salotto della scrittrice e influencer Patrizia Finucci Gallo all'hotel Guercino. Nel corso della serata Di Gioia ha annunciato le date ufficiali del “Festival internazionale dei portici”: dal 26 al 28 maggio e dal 13 al 18 giugno. Una prima edizione sperimentale che attraverso la danza e la musica vuole valorizzare i dodici tratti architettonici patrimonio dell’Unesco, dal Treno della Barca ai portici del Pavaglione e di Piazza Maggiore. 

Elena Di Gioia ha insistito poi sulla "ridefinizione della geografia culturale della città". Dal cinema Modernissimo all’ex parcheggio Giuriolo (di fronte alle Caserme Rosse), che diventerà la sede dell’archivio film della Cineteca di Bologna e del laboratorio L’Immagine Ritrovata. «Entro la fine dell’anno il Modernissimo vedrà davvero la luce - ha assicurato Di Gioia - E sarà unico a Bologna: con decori e affreschi liberty, una buca per i musicisti che suoneranno durante i film muti e un impianto di proiezione di grande qualità». 

Per quanto riguarda il Mercato Sonato, che sarà abbattuto per realizzare un nuovo centro culturale, «era giusto e opportuno ribadire i riconoscimenti nei confronti dell’Orchestra Senzaspine - ha spiegato Di Gioia - che in questi anni l’ha trasformato in un luogo di socialità, comunità e cultura. E proprio perché l’esperienza è stata così positiva, abbiamo pensato di investire più di quattro milioni per riqualificare l’edificio. È emerso un timore da parte dei cittadini, che pensavano fosse la fine di un’esperienza. Invece è proprio il riconoscimento di un’opera straordinaria. E ora lavoriamo alla sede temporanea dell’orchestra». 

Di Gioia si discosta dall’alveo della cultura solo per commentare le primarie Pd. «Ho votato Elly Schlein da non iscritta al Partito Democratico. Dobbiamo credere in un futuro migliore e avere fiducia nelle persone che assumono la personalità politica».

 

Da sinistra Piero Di Domenico, Letizia Gamberini, Elena Di Gioia, Patrizia Finucci Gallo e Sabrina Camonchia. Foto di Amalia Apicella