Garisenda

«Non abbiamo motivo in questo momento di un motivo per incrementare la soglia di allerta, ma continuiamo a lavorare, come già avevamo impostato il nostro percorso». È quanto dichiara il sindaco Matteo Lepore sulla situazione Garisenda. Dunque, il primo cittadino conferma l’allerta gialla contrariamente al «codice rosso» definito, anche se in «termini ingegneristici», nella relazione tecnico-scientifica (di cui il “Corriere di Bologna” ha per primo pubblicato degli estratti) consegnata ieri dal comitato, che indicava anche una probabilità di collasso pari a 10mila volte il valore consentito. «Non ho apprezzato che qualcuno abbia promosso una fuga di notizie, se lo ha fatto è perché non è sereno o è in cerca di protagonismi. Credo che bisogna rispettare il lavoro che il Comune sta svolgendo», ha commentato Lepore, che ha consegnato la relazione alla stampa e si è impegnato a inoltrarla a tutti i presidenti dei gruppi consiliari. 

«Rimane l’allerta di colore giallo perché non ci sono novità rispetto alle indicazioni ricevute, anche perché il monitoraggio dei dati da quando abbiamo inserito i rilevatori acustici segnala una situazione stabile - precisa il sindaco, che aggiunge - Tutti i partecipanti, a partire dal professor Tomaso Trombetti, tra i più preoccupati all’interno del comitato tecnico-scientifico, mi hanno rassicurato sul fatto che non ci fosse un rischio di crollo immediato». I sensori utilizzati permettono di dire ogni quarto d’ora se esiste una situazione di allerta e il primo cittadino assicura che «non hanno comunicato nessuna alterazione nel caso degli ultimi episodi sismici» e che «la torre si comporta senza gli autobus come prima. In queste settimane si conferma che il passaggio degli autobus non incide sulla torre».

Il sindaco ha poi riassunto gli interventi di questi giorni (isolamento dell’area, aumento dei sistemi di monitoraggio, piano di protezione civile, istituzione della task force e del centro operativo comunale della protezione civile che si riunisce ogni venerdì, stanziamento di 4,7 milioni e affidamento dei primi lavori di messa in sicurezza alla Fagioli spa) ma ha anche indicato le tappe future per i lavori di restauro della torre. Ha dichiarato cessati i lavori del comitato tecnico-scientifico e comunicato che dalla prossima settimana si insedierà quello addetto al restauro, presieduto da Raffaela Bruni, «fatto di poche persone competenti che siano in grado di prendere decisioni in fretta». «Siamo a un giro di boa. In questi anni si è lavorato per comprendere quale fosse il male della torre - continua Lepore - la decisione che l'amministrazione ha già preso è di passare al restauro». Intano si è concluso oggi un primo censimento dei residenti nell'area. La polizia locale sarà impegnata in un secondo giro per raggiungere chi non ha risposto la prima volta. Nelle prossime settimane la ditta Fagioli si occuperà di mettere in sicurezza la Garisenda, costruendole attorno una gabbia, che funga da cintura protettiva. Poi, in attesa del piano per gli interventi di restauro, verrà realizzato un cilindro per contenere eventuali distaccamenti e crolli. 

Lepore ha poi cercato di fugare ogni dubbio sui «buchi» nell’interpretazione dei dati dal 2020 al 2023 imputati al mancato rinnovo della convenzione con l’Università di Bologna: «I rappresentanti dell’università sono sempre stati presenti, come dicono i verbali, anche senza la firma della convenzione». «Credo che non sia corretto dire che non si sia fatto niente dal 2018 a oggi – aggiunge Lepore – Ci sono protocolli che raccontano di appalti e progetti che sono stati commissionati. In alcuni casi sono stati fermati perché lo stesso comitato temeva che potessero peggiorare le condizioni della torre», afferma il primo cittadino. InCronaca ha provato a contattare l’ex sindaco Virgilio Merola su questi punti ma il parlamentare ha declinato la propria disponibilità: «No, mi dispiace. Grazie».

Le dichiarazioni di Matteo Lepore non hanno convinto fino in fondo il capogruppo della Lega, Matteo Di Benedetto: «La relazione tecnica, a un primo sguardo, non ci soddisfa. Mancano i verbali integrali, che abbiamo già chiesto tramite accesso agli atti e interrogazioni, e non ci sono ancora stati dati. Vogliamo la documentazione completa perché è giusto che tutti i cittadini e, quindi, anche il consiglio comunale abbia ogni informazione sul tema Garisenda». Poi puntualizza: «È più di un mese che il sindaco dice che i verbali sono pubblici, che i dati sono pubblici ma così non è. Come Lega siamo sempre stati prudenti. Bene che siano state prese delle misure che mettessero al centro la sicurezza della Garisenda e dei cittadini – dice ancora Di Benedetto che però chiede – È stato fatto abbastanza finora? Perché, a quanto pare, la risposta potrebbe essere no. Se la soprintendente Tomba non avesse sollevato per competenza quanto ha sollevato e se il sottosegretario Borgonzoni non si fosse attivata prontamente per recuperare i fondi per la messa in sicurezza della Garisenda, a che punto saremmo? Come a settembre a non preoccuparcene in maniera rilevante? Questa è un'altra domanda su cui potrebbe essere interessante riflettere».  

 

Le Due Torri. Foto: Dire