Palazzetto
«Sono convinto che le condizioni per realizzare qui l'investimento ci sono tutte e chiaramente non possiamo avere dei tentennamenti. Poi, se per qualche ragione che non conosciamo, la Virtus dovesse ritenere meglio trasferirsi altrove, bisogna che lo sappiamo perché non possiamo andare avanti a pianificare cose che non si verificano». Risponde così il presidente di BolognaFiere, Gianpiero Calzolari, alle parole di Massimo Zanetti, patron Virtus in un'intervista rilasciata a Agnese Pini al “Resto del Carlino” riguardo realizzazione di una nuova arena per la Virtus in Fiera. Zanetti ha infatti dichiarato che assieme al socio Gherardi sta valutando la possibilità di realizzare l’arena a Castel San Pietro, visti i continui rallentamenti subiti dal progetto in Fiera. Calzolari ha infine aggiunto: «A Zanetti bisogna fare un monumento per quello che ha fatto per la Virtus, però un monumento lo vorremmo anche noi perché in questi quattro o cinque anni abbiamo ospitato la Virtus rendendo compatibile il gioco della squadra con l'attività fieristica perché al momento un palazzetto adeguato non c'è».
Da Castel San Pietro arrivano aperture, anche piuttosto entusiaste, alla possibilità di ospitare le V nere in futuro. Scrive infatti su Facebook il sindaco della città Fausto Tinti: «Se il patron Massimo Zanetti opterà per il piano B, noi ci saremo. Il progetto Virtus di Zanetti e Carlo Gherardi di Crif merita il massimo rispetto da chiunque e sinceramente trovo i bolognesi un bel po' distratti sul tema. L'occasione di rendere possibile la realizzazione della Virtus Arena alla prima squadra della città è troppo gustosa per farsela scappare. È chiaro che Bologna sarebbe la sede ideale, ma allargare gli orizzonti e fare di Castel San Pietro Terme la casa delle V Nere, che hanno tantissimi tifosi anche a Castel san Pietro e dintorni, sarebbe una validissima alternativa. Tra l'altro, di tale possibilità ne abbiamo parlato già alcuni anni fa e come Amministrazione comunale siamo pronti non da oggi, ma da ieri. E i tempi potrebbero essere anche molto brevi, quasi da sorpasso sul capoluogo: in fondo a mancare è un semplice permesso di costruire. E il Comune è proprio l'ente preposto a concederlo».
Gianpiero Calzolari, foto Ansa.