«La missione per la pace in Ucraina voluta da Papa Francesco è oggettivamente difficile. Attenzione a non a dire che andrà tutto bene come abbiamo fatto col Covid, perché dobbiamo misurarci col problema». Queste le parole del cardinale Matteo Zuppi, presidente Cei, che stamattina ha partecipato alla “Tre giorni del clero” della Diocesi bolognese. Per Zuppi, incaricato dal Pontefice di mediare il tragico conflitto fra Russia e Ucraina, il dialogo rimane "l'unica strada da percorrere di fronte a una escalation militare preoccupante". L’inasprirsi della guerra «può portare scintille nucleari - ha detto il cardinale - questo dovrebbe farci inorridire. Non si scherza col fuoco».
Appena rientrato dal viaggio diplomatico in Cina, si è detto vicino all’angoscia degli ucraini e ha puntualizzato come la soluzione del conflitto non possa solo prevedere vincitori e sconfitti. «Ringrazio per i tanti messaggi di vicinanza ricevuti. Questa è una missione che ci unisce, è nostra e non di una sola persona. Quello che possiamo fare ha valore solo se fatto in comunione» ha poi aggiunto il cardinale.
Zuppi, che già aveva mediato durante la guerra civile in Mozambico negli anni ’90, dal 20 maggio 2023 è stato incaricato dal Papa di portare avanti una missione «che contribuisca ad allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina». Da quel momento il cardinale ha fatto quattro viaggi portando avanti una diplomazia silenziosa, a tratti segreta. Nel giugno 2023 si è recato prima a Kiev e poi a Mosca. A luglio è andato a Washington e pochi giorni fa, a Pechino, ha conosciuto il ministero degli Affari esteri della Repubblica popolare cinese Li Hui. Nell’arco di quattro mesi il cardinale ha parlato con i governi dei quattro Stati protagonisti di questo conflitto: Ucraina e Usa, Russia e Cina.
Zuppi, che già aveva mediato durante la guerra civile in Mozambico negli anni ’90, dal 20 maggio 2023 è stato incaricato dal Papa di portare avanti una missione «che contribuisca ad allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina». Da quel momento il cardinale ha fatto quattro viaggi portando avanti una diplomazia silenziosa, a tratti segreta. Nel giugno 2023 si è recato prima a Kiev e poi a Mosca. A luglio è andato a Washington e pochi giorni fa, a Pechino, ha conosciuto il ministero degli Affari esteri della Repubblica popolare cinese Li Hui. Nell’arco di quattro mesi il cardinale ha parlato con i governi dei quattro Stati protagonisti di questo conflitto: Ucraina e Usa, Russia e Cina.
Le cose, almeno dal punto di vista diplomatico, iniziano a muoversi grazie al Vaticano ed è notizia di pochi giorni fa l’invito del ministro degli esteri russo Lavrov. Zuppi si sta avvicinando sempre di più ai palazzi del potere che contano. Finora Zelensky e Putin non si sono mai incontrati, né hanno intenzione di farlo: riuscirà il cardinale a far sedere i due leader “generali” allo stesso tavolo?
Foto: Ansa