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«Pene più aspre in materia di stupefacenti» questo il disegno di legge avanzato dal deputato Pd De Maria, coordinatore della minoranza che fa capo al governatore Bonaccini, per rendere più efficace il contrasto allo spaccio di droga. Una proposta che ha inevitabilmente acceso le polemiche interne al partito, tra chi lo considera una virata proibizionista e chi la valuta come una mossa in netto contrasto con la linea della segretaria Schlein sulla regolamentazione legale della cannabis. Polemiche sulle quali De Maria si è già espresso. «Si tratta di un emendamento che avevo già presentato nella scorsa legislatura e che mira semplicemente a contrastare in modo più stringente lo spaccio di sostanze stupefacenti. Peraltro, sono a favore della depenalizzazione delle droghe leggere e il mio impegno nel congresso a sostegno di Bonaccini non c’entra nulla».
Conflitti interni a parte, c’è chi considera il disegno di legge del deputato poco efficace sul contenuto, un modo di affrontare il problema dello spaccio a cui si possono preferire altre soluzioni. «Premetto che non ho avuto modo di leggere integralmente la proposta, né conosco i nessi e le modalità con i quali è stata costruita, però a livello concettuale sono profondamente in disaccordo – spiega Isabella Angiuli, segretaria del Circolo Pd Murri e componente della direzione provinciale del Pd di Bologna –. Le carceri sono piene, non ha senso riempirle ulteriormente. È chiaro che lo spaccio debba essere punito e sanzionato, ma dovremmo concentrarci soprattutto sul contrasto più generale alla criminalità organizzata. Liberalizzare o depenalizzare le droghe leggere sarebbe un importante passo avanti in questo ed è un approccio che sostengo con grande intensità». La segretaria Angiuli si è poi espressa sulla polemica di chi trova in questo disegno di legge una punta di malizia: «Capisco chi vede in questa proposta una sorta di piccola provocazione alla linea Schlein – continua Angiuli –. Ovviamente non condanno il punto di vista di De Maria e di chi con lui ha avanzato questo emendamento, ma effettivamente la penalizzazione di cui fanno richiesta sembra occhieggiare quello che vuole il Governo: un approccio sanzionatorio e giustizialista che personalmente non mi appartiene».
Anche la consigliera comunale Mery De Martino è dello stesso avviso. «Non ho in mano la proposta nel suo complesso così com’è stata scritta, che mi consentirebbe di rilasciare un commento pieno, ma sulla base dello spirito dell’emendamento di De Maria mi sento di affermare che dovremmo impegnarci piuttosto nel sistema di rieducazione e riabilitazione delle persone che commettono dei reati. In linea generale mi concentrerei più sul tema dell’affollamento delle carceri e sui percorsi di reinserimento dei detenuti: questi sono aspetti molto carenti in tema di giustizia». Un approccio alternativo, dunque, che va oltre l’inasprimento delle pene. «Sbattere per anni persone dentro le carceri senza successive possibilità lavorative e di reinserimento significa, nella maggior parte dei casi, favorire la recidiva» conclude De Martino. Sulle polemiche De Martino, invece, afferma: «Mi sembra che la successiva puntualizzazione di De Maria esprimesse chiaramente la sua volontà di non andare contro la linea Schlein».
In foto: Mery De Martino e Isabella Angiuli. Foto concesse dalle intervistate