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Ci possono essere delle situazioni in cui la moda e la politica si intrecciano e si possono condizionare reciprocamente. Talvolta l’incontro può anche generare conflitto. Così sta accadendo per l’intervista che la neosegretaria Pd Elly Schlein ha rilasciato a "Vogue", soprattutto per tutto ciò che riguarda la cura all’immagine, a cominciare da un termine che sta facendo scaldare gli animi: “Armocromia”.
L’armocromia, come è stato spiegato da Sara Biancalana, 37 anni, cotitolare del negozio “Cobalto Lab” di via San Felice 13/E, «è lo studio dei colori che meglio si adattano alle persone». «Si tratta di uno studio che ha come obiettivo capire sulla base delle tue caratteristiche (per esempio il colore degli occhi e dei capelli) quali sono i colori che ti valorizzano di più», aggiunge Biancalana.
L’armocromia sta diventando sempre più rilevante a tal punto che adesso «viene considerata in tutti i settori, dal mondo dello spettacolo, cinema, musica, al mondo delle imprese», essendo vista come «uno strumento molto valido per promuovere o lanciare l’immagine di una persona o un prodotto». E, alla luce degli ultimi avvenimenti, sta diventando anche un oggetto di dibattito politico.
Tornando a quanto Elly Schlein ha dichiarato nell’intervista, tralasciando la parte dedicata ai temi prettamente politici (la lotta alle diseguaglianze, il cambiamento climatico, ecc), ciò che sta facendo discutere specialmente all’interno della sinistra e del Pd è la risposta sul “power dressing”: «Allora, se sapessi cos’è ti potrei rispondere (…). A volte sono anticonvenzionale, altre volte più formale. In generale dico sì ai colori e ai consigli di un’armocromista, Enrica Chicchio».
L’aspetto più curioso della polemica che si è scatenata è proprio il fatto che Schlein abbia detto di affidarsi alle competenze di Enrica Chicchio, consulente dell’immagine, friulana d’origine e bolognese d’adozione, i cui consigli vengono retribuiti anche 300 euro l’ora. Come si può dedurre, non sono tanto le tematiche politiche e le battaglie da portare avanti a destare irritazione in alcuni e perplessità in altri, bensì il fatto che la leader della maggiore forza politica di sinistra in Italia spenda 300 euro per una consulenza di un’ora su immagine e colori. Tra le voci più indignate, accanto a quella del militante dem Davide Di Noi (il quale parla di «un errore di comunicazione grande come una casa», come si legge sul Resto del Carlino), vi è quella della presidente delle Acli Chiara Pazzaglia: «Quello di Schlein è stato un errore di comunicazione. Paladina della sinistra dichiara di farsi seguire da una personal shopper, che quando sfodera il tariffario… si capisce che è tutto tranne di sinistra (…). Essendo laureata in logica, posso affermare che il Pd non è un partito di sinistra».
Oltre alle reazioni di disapprovazione, vi è anche però chi trova inutili simili polemiche. Gianni Ferreri, 27 anni, vicesegretario e militante del circolo Pd Passepartout del quartiere Porto-Saragozza, afferma: «Credo che il compito della sinistra sia favorire un contesto in cui le persone riescano a realizzare il loro pieno potenziale umano. Pertanto trovo che le critiche che si scagliano sulla neosegretaria Elly Schlein siano alquanto barocche. All’interno della piena realizzazione del proprio potenziale ricadono le nostre battaglie come donne e uomini di sinistra per la sanità e l’istruzione, le battaglie per i diritti civili (…). Personalmente trovo queste critiche sterili. Sono abituato a vedere un politico per quello che pensa e che fa politicamente e non per come si veste». A queste considerazioni Ferreri aggiunge: «Se Elly Schlein usa i propri soldi per avere una consulenza da un’armocromista perché le piace essere elegante, che male c’è? Anzi, lo trovo un bel gesto, sintomo di cura verso se stessa e verso i suoi interlocutori anche internazionali». «Ritengo che, nonostante la consulenza, la segretaria del Pd mantenga la sobrietà che deve, a mio parere, contraddistinguere un buon politico» conclude Ferreri.
Sulla linea di Ferreri vi sono anche le affermazioni di Lorenzo Mondaini, 30 anni e elettore del Pd dal 2011: «Ritengo che molte delle critiche siano superflue: Elly Schlein ha parlato soprattutto di politica e cultura nell'intervista, ma tutti si sono focalizzati quasi su un solo dettaglio, fondamentalmente sorvolabile (...). Credo che si tratti di una leggerezza, in termini comunicativi, perché, dato il periodo storico, tra spettacolarizzazione della politica e un giornalismo italiano che specula su qualsiasi dettaglio che possa "far rumore", poteva essere facilmente prevedibile questo esito. Quindi sì, strategicamente poteva giocarsela meglio più che evitare proprio, anche perché, entrando nel merito, essendo la segretaria di un partito tra i più grandi e importanti del Paese, è del tutto normale che si affidi a più consulenti d'immagine. Suvvia, non scherziamo».
Nell'immagine, Gianni Ferreri - Foto fornita da Gianni Ferreri