REGIONE

«La legge sul suicidio assistito è una legge di dignità. E spero che l’Emilia-Romagna, su questo tema, possa fare la differenza». Risponde così Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa, già assessore regionale al Bilancio, quando gli allievi del master di Giornalismo Unibo le chiedono in che modo la Regione possa intervenire sul tema del fine vita. «Personalmente sono d’accordo con la proposta dell’associazione Coscioni», aggiunge Petitti. Ovvero con una legge regionale che rispetti tempi brevi per l’accesso al suicidio assistito. «Sarà l’Assemblea legislativa a esprimersi. Il mio parere è che parliamo di una legge che riguarda la dignità umana. Bisogna avere molta cura della vita delle persone, ma anche sostenerle nei momenti più drammatici». 

Politica, donne, diritti e sanità. Di questo e molto altro ha parlato Emma Petitti nell’intervista con gli studenti del master, che uscirà in versione integrale il 28 aprile sul bimensile “Quindici”.

E per quanto riguarda la presenza di La Russa a Marzabotto? «Il 25 aprile è una data fondamentale per tenere alta la bandiera e i valori di chi ha sacrificato la propria vita per la democrazia e la libertà - risponde Petitti - Lo facciamo perché crediamo che ci possa essere un rischio di rigurgiti fascisti. È doveroso che siano presenti le più alte cariche dello Stato, compreso Ignazio La Russa. Certo, le dichiarazioni del presidente del Senato fanno discutere. Ma, nel giorno della Liberazione, le istituzioni devono unirsi nei valori dell’antifascismo».

Petitti si dice inoltre «d’accordo con l’idea del sindaco Matteo Lepore di cambiare il nome del Pd in Partito del Lavoro». «E se lo si ribattezzasse partito laburista?», incalzano gli allievi del master in Giornalismo Unibo. «Per me andrebbe benissimo», risponde Petitti. Del resto, aggiunge, «per noi di sinistra il tema del lavoro deve tornare centrale».