Campionato
Dopo il pareggio di sabato pomeriggio contro il Milan al Bologna serve una scossa: è necessario vincere venerdì prossimo contro il Verona in zona retrocessione. La trasferta contro gli scaligeri dirà molto delle ambizioni della squadra di Motta e delle reali possibilità di raggiungere l’ambito posto in Europa, per il quale serve il sesto posto.
Quello che si è visto sabato pomeriggio contro il Milan è stato infatti un Bologna sottotono, spento e quasi sempre chiuso in difesa. La squadra di Motta è scesa in campo molto bene, ma poi si è chiusa in difesa e non si è mai risvegliata. Il pareggio del Dall’Ara lascia dietro di sé rimpianti e delusioni: forse più per i rossoneri, che nonostante il turnover totale voluto da Pioli, giocano meglio e attaccano di più, ma anche per i padroni di casa. I rossoblù, ricordiamo quello che è successo sabato, partono molto bene e vanno in vantaggio dopo trenta secondi: Posch scappa sulla fascia destra e serve Sansone che anticipa Kalulu e segna. Nel resto del primo tempo i padroni di casa si spengono e il Milan prova a fare la partita senza però essere mai pericoloso. Il pareggio arriva solo negli ultimi minuti del primo tempo con un gran sinistro da fuori di Pobega. L’inizio del secondo tempo regala poche emozioni con i rossoneri che mantengono il controllo del gioco senza risultare incisivi. La squadra di Motta non riesce a reagire e anche i cambi non riescono a rivitalizzare i rossoblù. L’ingresso di Diaz e Leao, invece, rianima un minimo gli ospiti: nel finale arrivano un paio di buone occasioni che però sbloccano il risultato. A fine partita non sono mancate le polemiche sull’arbitraggio con Massa decisamente da rivedere. Pioli protesta per due rigori: uno nei primi quarantacinque minuti per un pestone di Soumaoro su Rebic e uno, più dubbio, nel finale per un tocco di mano di Lucumì.
L’1-1 finale sorride sicuramente più agli uomini di Motta: i padroni di casa guadagnano un punto importante che permette loro di rimanere a pari punti in classifica con la Juve e ancora in corsa per un posto in Europa.
La partita di sabato ha nuovamente evidenziato la grande lacuna del Milan di quest’anno: la mancanza di finalizzazione in attacco. Origi è sempre fuori posizione e De Ketelaere è, di nuovo, il peggiore dell’undici milanista. Meglio difesa e centrocampo, in particolare Pobega. Il turnover non ha pagato. Se la squadra ospite piange, i padroni di casa non ridono. Quello del Bologna è stato un passo indietro rispetto a quanto si è visto nell’ultimo periodo: sono mancati completamente il gioco e l’aggressività che la squadra di Motta aveva mostrato nelle due recenti vittorie contro Atalanta e Udinese nonostante Pioli avesse schierato un solo titolare, Maignan. Il Bologna ha creato pochissime azioni e quasi nessuna ha davvero impensierito il portiere francese. Male soprattutto il centrocampo e l’attacco: poco incisivi Ferguson e Schouten, Barrow quasi mai in partita, Sansone poco presente oltre al gol e anche il subentrante Zirkzee non è riuscito a incidere sul match.
Si può però ancora sognare. Il campionato non è finito e si può ancora puntare a un posto in Conference League. Serve però una scossa e serve vincere venerdì prossimo in trasferta contro il Verona. I rossoblù devono partire bene, attaccando e aggredendo gli spazi come hanno fatto nel primo minuto di partita contro i rossoneri. Senza però spegnersi e chiudersi in difesa dopo aver segnato.
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