Esposizioni
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“Epifanie del dolore e della gioia”, questo il titolo della mostra che si terrà all’interno dell’oratorio e del museo di Santa Maria della Vita, dedicata allo scultore e architetto romagnolo Ivano Fioravanti. L’esposizione fa parte del progetto “1922-2022 Fioravanti 100!” che, dallo scorso anno, celebra il centenario della nascita dell’artista con una serie di diverse iniziative. L’esposizione, nata dalla collaborazione tra Genus Bononiae e Il Vicolo - Sezione Arte di Cesena, aprirà i battenti il 30 di marzo e rimarrà visibile, nella città felsinea, fino al 25 di settembre. A curarla è l’architetto Marisa Zattini, fondatrice de Il Vicolo e grande conoscitrice dell’artista.
Non è casuale la scelta di Santa Maria della Vita, in quanto al suo interno si trova il celebre “Compianto sul Cristo morto” di Niccolò dall’Arca, realizzato nel corso del 400, a cui si ispira il “Compianto” realizzato da Fioravanti nel 1985. Due opere che mostrano differenti concezioni di intendere il dolore: quello di dall’Arca è gridato e teatrale, mentre quello di Fioravanti appare più composto e trattenuto. L’opera si troverà all’interno dell’oratorio, assieme alle quattro "Maddalene" e ad alcuni disegni preparatori che l’artista ha inserito all’interno dei suoi diari.
In una delle altre sale si potranno, invece, trovare una serie di opere sempre a tema sacro a partire dalla Via Crucis (opera rimasta finora inedita) proveniente dalla collezione del Vescovo di Cesena Douglas Rigattieri. Inoltre vi sono anche “Il Bacio di Giuda”, “La Veronica”, “Il miracolo del pane e dei pesci” ed “Effeta”. Si tratta di una serie di “epifanie” realizzate in terracotta policroma, che Fioravanti utilizzava ancora fresche per dipingere. In esse possiamo ritrovare una serie di temi legati al sacro e al profano, all’umano e al divino che si incontrano nell’evento cristiano rielaborato in chiave contemporanea, come raccontato anche dalla curatrice: «Ilario Fioravanti dà forma agli anfratti della vita modellando attraverso la sua profonda sensibilità il tempo, le passioni, l’anima dell’uomo, delle cose e degli eventi che accadono, elevandoli spiritualmente, ma rimanendo sempre fedele e saldo alla terra, a ciò che è profondamente universale e umano».
Il Compianto di Ilario Fioravanti. Foto concessa dall'ufficio stampa MEC&Partners per Genus Bononiae.