Piano notte
Una città policentrica per alleggerire le zone più frequentate durante la notte. La vicesindaca Emily Clancy, 32 anni, ha raccontato in un'intervista alla redazione di InCronaca i dettagli del piano per la notte bolognese. Il progetto muoverà i primi passi tra maggio e giugno.
Con il nuovo Piano notte, quale obiettivo si vuole raggiungere?
«La priorità non sarà quella di spostare la vita notturna, ma ragionare su come valorizzare le esperienze già presenti in città. A Bologna esistono zone di presenza e di socialità e l’obiettivo che ci poniamo è quello di distribuire i flussi anche in questi luoghi».
Più nello specifico, quali sono i luoghi sui quali state ragionando? Anche in vista della stagione estiva, saranno interessati i parchi?
«Sicuramente ragioneremo sui parchi, nei quali faremo delle sperimentazioni per capire quali sono i più adatti e in quali orari specifici. Punteremo su alcune piazze, prima fra tutte Piazza Dalla (dietro alla stazione, nell'ex mercato ortofrutticolo, ndr), che sarà al centro di un investimento dell'amministrazione e protagonista di Bologna estate. Ci sono zone che per vocazione sono già distretti della notte, come per esempio via Zago, e altre in cui in futuro si svilupperà una vita notturna, mi viene in mente la Fiera».
Che specificità dovranno avere i nuovi luoghi della movida?
«La priorità sarà quella di valorizzare anche le attività fuori dal centro. Nessun quartiere dovrà essere concepito solo come un dormitorio, ma puntiamo a creare una città policentrica, nella quale in tutte le zone ci sarà tutto quello che serve a una persona, quindi anche socialità serale o notturna. In questo senso, abbiamo ragionato anche sul piano delle linee notturne, così da rendere raggiungibili anche piccoli live club, piuttosto che pub o centri sociali. Sempre nel rispetto dell’ecosistema e del diritto al riposo dei residenti vicini».
Come pensate di rendere sicura l’intera città di notte agli occhi dei cittadini?
«Aggiungendo all’intrattenimento notturno tutti quei luoghi già aperti di notte, ma ancora poco frequentati. In questo modo sarà possibile creare un’atmosfera più sicura. Inoltre, organizzeremo delle night walk durante gli Stati generali: più una zona è vissuta e valorizzata, più cresce la percezione di sicurezza e le persone vivono meglio».
Che iniziative pensate di proporre per attirare i più giovani?
«Le iniziative partiranno dall’intenzione di dare un aiuto alle piccole realtà esistenti. Al summit europeo di Londra sull’economia della notte al quale ho partecipato, è emerso che tutti quei piccoli locali della cultura, i più indipendenti risentono ancora della battuta d'arresto causata dalla pandemia. Sarà nostra premura cercare di valorizzare la vocazione culturale e sociale di queste realtà. Insieme a Elena di Gioia, delegata alla Cultura, stiamo visitando queste attività insieme ad alcuni cinema e teatri. Intanto, ragioniamo sulle iniziative da proporre».
Le prossime tappe del progetto?
«Dopo l’incontro con il caso studio di Londra, il 4 aprile incontreremo il sindaco della notte di Amsterdam Milik Milan. Il 19 aprile verrà invece presentata al pubblico la ricerca condotta sulla vita notturna in città attraverso il “Questionario della notte”, con il quale abbiamo raccolto informazioni sulle condizioni del lavoro notturno, sulla sicurezza e sulle possibilità di mobilità in città. Su queste evidenze, il 4 maggio partirà una governance, dove sarà possibile confrontarsi con i cittadini. Le politiche innovative hanno più successo quando sono più partecipate».
Quindi, a livello di tempistiche quando partirà il progetto?
«Il cuore del lavoro partirà a inizio maggio e coinvolgerà maggio e giugno, quando vedranno la luce le nuove proposte per la notte bolognese. Tutto il lavoro sarà fatto in collaborazione con Fondazione Innovazione Urbana».
Nell'immagine Emily Clancy. Foto di Margherita Caprilli concessa dalla vicesindaca