salute

L'assessore Raffaele Donini

Lo scontro sui tagli alla Sanità annunciati dall’assessore regionale Donini è giunto alla richiesta di commissariamento da parte del gruppo Fratelli d’Italia. Come ha dichiarato la capogruppo Fdi alla Regione Marta Evangelisti, «la sola via di uscita possibile, e ci auguriamo non tardiva, sarebbe quella di un commissariamento dell’assessorato», in seguito all’annuncio di tagli alla sanità dell’assessore regionale Donini e alla sua recente dichiarazione sull’assenza del tema della salute tra le priorità dell’attuale Governo.

Nello specifico, una delle maggiori ragioni dietro questa scelta è sicuramente, come denuncia Fratelli d’Italia, l’impiego non corretto nella sanità di «ben il 70% delle risorse», un dato che emergerà «quando sarà trasmesso al Mef il consuntivo di bilancio della Regione».

È pertanto prevista per le prossime ore «la presentazione di un’interrogazione a risposta scritta al ministro Schillaci». L’obiettivo di Fratelli d’Italia è perciò, come affermato da Evangelisti, un pronto intervento del Ministero in modo da ottenere «un particolare focus sulla sanità regionale e sulla modalità di gestione delle risorse da parte delle aziende Usl che ad essa fanno capo».

Sulla stessa posizione è anche Fabio Brinati, medico e consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Bologna: «Sono pienamente d’accordo con la consigliera regionale Evangelisti; la linea di Fratelli d’Italia è chiedere conto di come sono stati spesi tanti soldi in questi anni».

Facendo riferimento al motivo per cui l’assessore Donini ha annunciato tagli alla Sanità (il buco di 400 milioni di euro) e alla sua dichiarazione sulla scarsa considerazione del Governo in tema di salute, Brinati afferma: «Intanto è falso dire che il Governo Meloni non considera la sanità tra le sue priorità, visto che ha stanziato due miliardi in più rispetto al Governo precedente. Per quanto riguarda lo stato delle cose, l’assessore Donini deve rendere conto del disavanzo presente nel bilancio regionale di cui è responsabile e del quale deve dare conto». Tra gli errori principali bisogna ricordare, procede Brinati, «l’aver continuato a investire su case della salute, case e ospedali di comunità prima ancora di aver pensato a quali figure metterci, come distribuire i servizi e organizzare la risposta alla elevata domanda sanitaria che tutte le Regioni hanno». Inoltre, come fa notare Brinati, «per poter investire in questi progetti hanno tagliato posti letto negli ospedali, ridotto il numero di servizi ospedalieri e territoriali, chiuso punti nascite, destrutturato ospedali nella città metropolitana e chiuso pronto soccorsi o comunque li hanno ridotti nella loro potenzialità a “Punti di Primo Soccorso”». Tutti questi fatti «stanno determinando ritardi nei controlli per la prevenzione e affanno per assicurare le urgenze e emergenze». 

Alla fine, secondo Brinati, «è tempo che la Regione ammetta i propri errori». 

 

 

Nell'immagine Raffaele Donini - Foto Ansa