trasporti

da sinistra: Fabio Brinati, Stefano Cavedagna, Manuela Zuntini e Felice Caracciolo

«Da più di un anno e mezzo la società Bomob, controllata dal colosso francese Engie, ha mostrato diversi disservizi nei confronti della cittadinanza bolognese e anche nel trattamento economico dei suoi dipendenti. Richiediamo dunque la sospensione del contratto sottoscritto tra Bomob e il comune di Bologna per l’amministrazione del piano sosta». Queste le parole di Stefano Cavadegna, presidente del gruppo consiliare Fdi, volte a denunciare le inadempienze dell’azienda Bomob-Engie, che dal novembre 2021 sostituisce Tper nella gestione dei parcheggi. 

Stipulato tra il comune di Bologna, SRM (Reti e Mobilità Srl) e Bomob-Engie, il contratto di affidamento dell’organizzazione della sosta bolognese è in vigore fino al 31 agosto 2024 ma, pur essendo costato al comune 78 milioni di euro, il gruppo consiliare di Fdi ne lamenta le gravi inottemperanze, a cui la giunta di Lepore risponde, secondo Cavadegna, con disarmante disinteresse. 

Per il gruppo Fdi, le problematiche che giustificano l’esigenza di rompere i rapporti contrattuali con l’azienda riguardano tanto il trattamento del personale, quanto l’inefficacia nella gestione dei contrassegni e delle nuove strisce blu, che hanno portato alla crescita esponenziale delle multe.

La vicepresidente del consiglio comunale Manuela Zuntini ricorda, inoltre, che Bomob avrebbe dovuto garantire, entro un anno, il funzionamento di diverse installazioni, come le 20 telecamere multispace alla rete LoRa per l’integrazione del device, le videocamere di sorveglianza e gli attraversamenti ciclo-pedonali smart: invece che investire nella sicurezza stradale, nel monitoraggio del traffico e nella qualità dell’aria come aveva promesso, Bomob ha creato solo problemi. «In coerenza con l’articolo 27 del contratto – sostiene dunque Zuntini – saremmo già pienamente legittimati a interrompere qualsiasi rapporto» e l’ennesimo sciopero, annunciato questa mattina e sostenuto fino a venerdì dalla quasi totalità dei dipendenti di Bomob, non può che essere considerato come una conferma, che, continua Zuntini, «corrobora la tesi della carenza dell’azienda e la necessità di una rottura».

Anche Fabio Brinati, consigliere comunale Fdi, in linea con i suoi colleghi, evidenzia come l’amministrazione di SRM avrebbe dovuto tenere sotto controllo le mancanze di Bomob-Engie, richiedendo un intervento attivo del sindaco: le richieste di udienze consiliari da parte di Fdi sono state cinque, ad oggi, ma non hanno avuto riscontro da parte della giunta di Lepore. 

«L’assenza dell’azione di SRM è stata imbarazzante: ha lasciato soli i lavoratori dell’azienda che ne hanno denunciato le problematicità», afferma Zuntini, mentre il consigliere comunale Fdi Felice Caracciolo chiude l’incontro con una dichiarazione politica: «una volta ci pensava il Pci a tutelare i lavoratori, adesso anche di questo la sinistra si disinteressa e siamo noi a doverci occupare di queste tematiche».