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Il primo caso è quello del medico oculista Paolo Borri, trovato morto in giardino a San Lazzaro. Quello che apparentemente potrebbe apparire come un banale caso di suicidio, pronto per essere archiviato, potrebbe avere bisogno di più tempo per maggiori valutazioni. L’uomo è stato ritrovato, intorno alle 15, riverso a terra nel giardinetto che circonda la sua abitazione, da una vicina di casa. I carabinieri lo hanno trovato a terra con accanto una pistola, una Glock regolarmente detenuta dallo stesso Borri. Stando alle ricostruzioni degli inquirenti, infatti, l’arma di Borri avrebbe avuto un solo colpo in canna al momento dello sparo, quello appunto che potrebbe aver ucciso il sessantaseienne. Nel momento in cui, però, una pistola di quel tipo esplode l’ultimo colpo, il cane dell’arma rimane aperto. Quello della pistola di Borri, invece, era regolarmente chiuso. Un caso tutto da accertare e verificare.

Il secondo caso è quello che concerne il ritrovamento di un cadavere appartenente a un uomo sui 40 anni, ieri pomeriggio, in un campo a Lovoleto, frazione di Granarolo Emilia, in provincia di Bologna. La vittima, irregolare in Italia, è probabilmente di nazionalità bengalese. Una possibile ipotesi potrebbe essere quella di una morte avvenuta in precedenza e in luogo diverso da quello del ritrovamento, fatto che richiede approfondimenti.

Il colonnello dei carabinieri Rodolfo Santovito, comandante provinciale, interpellato sulle due vicende da Incronaca ha detto: «Al momento sui due episodi non ci sono sviluppi significativi, noi non escludiamo che un caso dubbio possa escludere un’ipotesi investigativa. Al momento non escludiamo nulla e stiamo battendo tutte le piste possibili, perché le prime 18-48 ore sono le più importanti».