mostre
Venti gradini, la luce si affievolisce, una porta rossa blindata. Dal tran tran di via Rizzoli si accede al mondo autarchico di Roger Deakins, leggendario direttore della fotografia e due volte premio Oscar. Il percorso sotterraneo è composto da 54 fotografie rese omogenee dall’uso costante del bianco e nero. Il titolo della mostra, Byways, suggerisce il focus della collezione: le storie di vita che si intrecciano nelle strade secondarie. Deakins, un maestro di luce senza tempo. Non a caso, il primo particolare che salta all’occhio è la considerevole distanza temporale tra i primi scatti risalenti alla fine degli anni Sessanta e gli ultimi capolavori degli anni Duemila. Le note distintive della raccolta sono concentrate nell’armonia delle forme e delle distanze che caratterizzano gli elementi raffigurati. L’impatto con i dettagli è spiazzante, molto intenso. Le foto parlano, anzi gridano. “Looking for the summer” è un condensato di sensazioni dirompente. In una giornata grigia e piovosa, un’anziana signora attende alla fermata il suo bus. Osserva un cartellone pubblicitario ritraente una giovane donna baciata dal sole estivo. La nostalgia traspare sul suo volto. L’estate sembra non arrivare mai. L’osservatore viene bombardato dai particolari e necessita di tempo per assimilare la potenza colta dal fotografo inglese. Lo scorrere del tempo e la normalità offuscano la bellezza, ma non per Roger Deakins, capace di cogliere la perfezione sempre presente nella banalità della vita.
Nella foto: "Looking for the summer" di Deakins. Foto di Lorenzo Trisolini