Cinema
La gloria, l’eccesso, la popolarità possono finire in un attimo? Questo tema, ovvero il contraltare del successo, la parte buia e più rischiosa che viene dopo la gloria, è l’oggetto d’indagine nel nuovo film di Damien Chazelle con Margot Robbie e Brad Pitt.
Il regista di La La Land continua a esplorare su pellicola il sogno del cinema e cosa rappresenta. Ma punta il riflettore, stavolta, su quello che non si vede, sulla pagina che arriva dopo la fama, dopo l’euforia del successo. Il tempo immortalato nel film è ben preciso: siamo negli anni ‘20, in un’ancora rurale ma spregiudicata Hollywood, invasa dalla potenza del cinema e dove tutti sognano di avere una parte e qualcosa di più grande per la loro vita. Però ogni aspettativa viene stravolta, perché sta arrivando qualcosa di nuovo: dal cinema muto si passa al sonoro e questo salto nel futuro non porterà con sé tutti quelli che fino a quel momento erano saliti sul carro del cinema. Il cinema muto è fatto di sguardi intensi, di silenzi, il volto diventa la tela in cui scorre tutta una storia. Il sonoro consegna alla voce parte dell’espressività e molte stelle, cadono vorticosamente in un dimenticatoio che premia altri attori. Gli esiti sono catastrofici per la vita di molti e Chazelle si sofferma con estrema cura sulla loro tristezza, sul modo che hanno di soccombere o sopravvivere. Contrasti a volte non sempre riusciti: il film è a tratti troppo frettoloso nella spiegazione di alcuni personaggi di contorno. Ma resta comunque da vedere… perché ci si continua a pensare.
Dal Quindici n.0 del 1 febbraio 2023
In foto, il poster del film