Sicurezza

Il Questore Antonio Sbordone (foto Ansa)

«Se tornassi a Bologna tra dieci anni, spererei di trovare una città che sia più serena, con meno contraddizioni e meno degrado». È il saluto del Questore Antonio Sbordone, sentito da "InCronac@", che a gennaio sarà trasferito a Venezia. La guida del palazzo di piazza Galilei sarà affidata a Gaetano Bonaccorso, messinese, adesso a Venezia e che a Bologna ritorna dopo aver diretto nel 2008 il Settimo reparto mobile. Negli ultimi mesi, l’impegno delle forze di polizia cittadine ha riguardato sia la criminalità di strada sia le tensioni legate alle manifestazioni di piazza. Sbordone, nato a Napoli, aveva iniziato la sua carriera al reparto mobile di Genova, prestando poi servizio alla Digos partenopea per vent’anni. «Grazie per il suo equilibrio e per il profondo senso delle istituzioni», ha detto l’assessore al welfare e alla sicurezza, Matilde Madrid, unendosi ai saluti del deputato Pd Andrea De Maria che, dopo aver sottolineato il rigore e la professionalità di Sbordone ha aggiunto: «Trovo fuori luogo che esponenti di destra abbiano fatto del trasferimento l’ennesimo pretesto per attaccare il Comune. La divisione tra le forze politiche nel condannare l’eversione e le intolleranze è un regalo che si fa ai violenti». 

 

Questore, in questi due anni di dirigenza a Bologna il lavoro è stato molto.

«Sì, abbiamo cercato di garantire la massima sicurezza possibile, pur con tutte le difficoltà che inevitabilmente in una grande città si presentano. Da parte mia, devo dire che mi sono speso molto, come ho sempre fatto. Questa città aveva bisogno di un impegno speciale e abbiamo conseguito dei risultati abbastanza soddisfacenti.

 

Se tornasse in città tra dieci anni, cosa vorrebbe trovare?

«Una città più serena, con meno contraddizioni e meno degrado. Il cammino è lungo»

 

Quali sono le maggiori criticità?

«Abbiamo tanti nemici. Il primo dei quali, come ho detto in tante circostanze, è la droga. Dobbiamo combatterla. Dobbiamo combattere lo spaccio e il traffico di stupefacenti perché è all’origine di tanti altri problemi. Problemi di sicurezza ma anche di serenità e di equilibrio della città».