Manifestazione

Elly Schlein, Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni (foto Ansa)
C’è fermento e voglia di far sentire la propria indignazione fra le vie di Bologna. Cinque pullman da 52 posti ciascuno, per un totale di 260 bolognesi saranno diretti a Roma, il prossimo sabato 7 giugno. Si uniranno alle 160 navette provenienti da tutta Italia. Un viaggio che riunirà cittadini ed esponenti del centrosinistra: Pd, Movimenti 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra italiana. Tutti proiettati verso la manifestazione che avrà luogo in Piazza San Giovanni in Laterano alle ore 14, dopo un primo ritrovo in Piazza Vittorio Emanuele II. Un corteo destinato ad allargarsi lungo il suo cammino, fatto di tante voci, tutte sintonizzate sullo stesso grido: «Cessate il fuoco!». Necessario per esprimere sdegno verso il massacro di civili palestinesi, stremati dalle bombe israeliane. «Tutte e tutti a Roma sabato 7 giugno. Facciamo appello tutte e tutti coloro che sentono come insopportabile quello che sta succedendo, mobilitiamoci insieme per fermare il massacro e i crimini del governo Netanyahu a Gaza», è l’appello di Angelo Bonelli, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni ed Elly Schlein.
Sul palco verranno sostenuti gli stessi punti contenuti nella mozione parlamentare firmata dalle tre forze progressiste: riconoscere lo stato di Palestina entro i confini del 1967, con Gerusalemme capitale condivisa, promuoverne anche il riconoscimento europeo, cessare la compravendita di armi da e verso Israele, sanzionare il governo Netanyahu e i coloni violenti di Cisgiordania, fermare le esercitazioni militari condivise con Tel-Aviv, liberare gli ostaggi israeliani e i prigionieri palestinesi, favorire l’ingresso di aiuti umanitari nella striscia di Gaza. Lo slancio comune trova identità di visioni fra i leader, fatta eccezione per il termine “genocidio”, non presente nel documento sottoscritto. Sarà probabilmente Rula Jebreal, giornalista e scrittrice palestinese, a fargli da cassa di risonanza sul palco romano. Con lei, interverranno anche Luisa Morgantini, pacifista presidente di AssopacePalestina, Gad Lerner e rappresentanti di associazioni solidali con la causa palestinese.
Non mancano timori sul fronte sicurezza, per il rischio di atti violenti compiuti da frange radicali e derive antisemite. Per questo, verrà dispiegato un contingente massimo di forze dell’ordine.