lavoro

Foto di Sofia Pellicciotti

 

Arrivato a Bologna negli anni ‘70 dal Molise, il ferroviere Giovanni Albanese, Giovannino per gli amici, racconta la sua esperienza nelle Officine Grandi Riparazioni:

«Il clima era bellissimo, tra colleghi ci aiutavamo molto, io dopo due giorni avevo già trovato una casa. Non sapevamo che l’amianto fosse cancerogeno, veniva usato per isolare le carrozze, nei pavimenti, nelle pareti. Noi quando festeggiavamo, per esempio, la nascita di un figlio di un collega, mangiavamo tutti insieme là, nelle carrozze, circondati dalle polveri. L’asbesto l'altro nome dell'amianto  era dappertutto, noi addirittura ci giocavamo, non sapevamo nulla. Abbiamo iniziato a capire qualcosa alla fine degli anni settanta, quando il servizio sanitario delle ferrovie è cambiato, e il professor Cesare Maltoni ci ha parlato per primo dei pericoli della fibra d’amianto con cui eravamo a contatto tutti i giorni. Abbiamo così iniziato la nostra battaglia per riorganizzare tutta la questione della sicurezza, però nel frattempo il tempo passava e di polveri ne abbiamo inalate molte».

 

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