Career day

Uno stand del "Career day". Foto di Michelangelo Ballardini.
«A oggi ogni anno in Italia riusciamo a formare circa un migliaio di ingegneri elettronici, ma non bastano per rispondere ai bisogni delle aziende italiane», spiega Il rettore dell’Università Bologna Giovanni Molari al "Career day" di Bologna. «A Unibo abbiamo tolto il numero chiuso, ma non è sufficiente. Occasioni come queste sono preziose per favorire l’incontro fra chi domanda competenze e l’offerta dell’università» aggiunge.
Il Padiglione 33 della Fiera di Bologna quest’anno ospita 175 aziende nazionali e multinazionali, il 70% delle quali originaria dell’Emilia-Romagna. Da Ducati a Technogym, da Lidl a WindTre, da Unicredit a Ikea, la maggior parte dei marchi viene soprattutto dai settori di tecnologia dell’informazione e della comunicazione, consulenze di ingegneria e management, servizi bancari e assicurativi, oltre a manifattura, alimentare, meccanica, meccatronica, elettronica, tessile, chimica e farmaceutico.
Ogni partecipante alla giornata, laureato o laureando, può caricare il suo curriculum sulla piattaforma dell’evento, rendendolo visibile a tutti i manager e addetti alle risorse umane dei marchi presenti. I titoli più richiesti sono lauree scientifiche ed economiche, ma non mancano offerte anche per giurisprudenza, scienze politiche, lingue, psicologia e scienze agroalimentari. Sono stati organizzati più di venti laboratori aziendali, per offrire ai partecipanti informazioni più precise sui profili ricercati dalle imprese e sulle possibilità di carriera. La buona riuscita della giornata viene confermata anche da Marco Momoli di BolognaFiere: «L’evento va ogni anno meglio, i numeri crescono e i giovani partecipano motivati. Qui si incontrano l’offerta molto qualificata di Unibo e la domanda di giovani preparati delle imprese».
Il rapporto che si instaura tra università e imprese per questi eventi favorisce anche una mutua influenza fra formazione e lavoro. «L'università ha sempre più bisogno di restare vicina allo sviluppo produttivo e quindi alle imprese del territorio. La ricerca deve trovare ancora più strategie di diversificazione, un rapporto stabile col mondo industriale è fondamentale per i prossimi anni» conferma Molari.
Il rettore Giovanni Molari (a sinistra) e Marco Momoli di BolognaFiere (a destra). Foto di Michelangelo Ballardini.