Turismo

Il convegno nell'auditorium Enzo Biagi (Foto di Michelangelo Ballardini)

 

«Non ho le deleghe né al turismo né alla mobilità, ma un turismo più sostenibile passa anche da un minore impatto ambientale dei viaggi di chi visita le nostra città e l’Italia». Ha esordito così l’assessora del Comune di Bologna Annalisa Boni, che tra le altre ha la delega alla Missione clima 2030: neutralità e transizione, introducendo la quinta edizione del convegno su turismo etico e sostenibile organizzato da Economia pulita. «Siamo impegnati da anni in città per una mobilità verde. I trasporti però rappresentano solo il 15% delle emissioni inquinanti, il grosso viene dalle abitazioni e dagli edifici in generale. Per portare la città alla neutralità climatica servono 11 miliardi» ha poi spiegato. Oltre alla sostenibilità il turismo pone altre sfide. A Bologna, come in tutta Italia, il post pandemia ha visto un’impennata dei visitatori. 458 milioni in tutta la penisola nel 2024, il numero più alto mai registrato. Flussi così grandi hanno conseguenze sul costo degli affitti nei centri delle città e sulla legalità di nuovi modi di affittare che si muovono in zone grigie della legge.

 

«Il turismo non deve cambiare l’identità di una città o del suo centro storico. I segnali quando arrivano sono chiari. Se il prezzo degli affitti inizia a tagliare fuori residenti e studenti il volto della città cambia: spariscono i forni, appaiono i ristoranti» ha insistito nel suo intervento Massimo Mezzetti, sindaco di Modena, altra città che fra motor valley ed enogastronomia ha vissuto un forte aumento dei visitatori. «La crescita deve essere equilibrata. Per questo siamo in contatto con altre città europee come Amsterdam e Barcellona che stanno vivendo situazioni simili, in un’alleanza utile a trovare risposte comuni» ha aggiunto l’assessora Boni, evidenziando che la mobilità turistica per essere sostenibile va discussa a livello sistemico, tenendo conto degli aspetti ambientali e sociali.

 

Pierluigi Coppola, professore di Pianificazione dei trasporti del Politecnico di Milano e tecnico di Missione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha identificato tre strade per il futuro. Un cambio di paradigma che vede i trasporti non solo come mezzo per ampliare l’offerta turistica, ma come uno strumento per gestire meglio i flussi e distribuirli fra le varie destinazioni, il coinvolgimento degli amministratori oltre che degli operatori del turismo e un’attenzione costante alla sostenibilità ambientale, economica e sociale.