Enogastronomia

Premiazione Ais Emilia e Ais Romagna abbinamenti vino-cibi

Premiazione Ais Emilia (presidente Luca Manfredi) e Ais Romagna (vicepresidente Angela Casadei) per gli abbinamenti vino-cibi. Al centro Napoleone Neri (scrittore). Foto di Giulia Goffredi

 

A chi non è mai capitato, calici in mano, di discutere su quale sia il miglior abbinamento con la mortadella? Come accompagnare il suo gusto dolce ma speziato? Ebbene, il verdetto definitivo è il Pignoletto frizzante. A rispondere sono l’Ais (Associazione italiana sommelier) Emilia e l’Ais Romagna, che stamattina – alla sala Katia Bertasi di Casa Quartiere Navile, via Fioravanti 18/3 – hanno ricevuto l’attestato Deco (Denominazione comunale di origine) per la deposizione alla Camera di Commercio di Bologna di oltre 130 abbinamenti enogastronomici della tradizione bolognese e imolese, raccolti nel libro “Il vino bolognese” di Napoleone Neri, esperto cioccolatiere e professionista del food marketing, da tempo studioso e promotore delle filiere agroalimentari locali.

Luca Manfredi, presidente dell’Ais Emilia, racconta: «Non ci siamo inventati nulla di nuovo. Abbiamo fatto una ricerca di quelli che si chiamano “abbinamenti di tradizione”, cioè quelli che facevano i nostri nonni, scoprendo tra l'altro delle preparazioni che erano sconosciute». Un esempio è la “Brioscia”, antica focaccia altamente lievitata, con strati di mortadella e squacquerone cotti insieme all’impasto in forno, presentata in anteprima alla degustazione al termine della presentazione di stamani e inclusa nelle ricette e negli abbinamenti del volume di Neri.

Il vino bolognese”, però, non documenta soltanto la ricchezza enogastronomica del nostro territorio, ma ricostruisce anche la storia dell’enologia locale, dagli Etruschi ai giorni nostri. Un lungo viaggio, che, non tutti sanno, comincia con Felsina capitale del vino del Nord, fornitrice delle popolazioni celtiche. Ma che vede poi vicende alterne e che oggi è pronto per un nuovo slancio.

Ed è proprio l’obiettivo del “Progetto di valorizzazione dei vini bolognesi e imolesi” in cui questo incontro si inserisce, quello di far conoscere i prodotti vitivinicoli che nella percezione comune tendono a essere sottovalutati, sia dai ristoratori che dai consumatori. Non solo per dare corpo a una nuova tradizione che leghi i nostri cibi ai nostri vini, ma anche per intercettare un pubblico di turisti stranieri desiderosi di assaggiare i prodotti del territorio e conoscerne i luoghi e le storie e per preservare le nostre colline. Perché i vigneti abbandonati, si sa, non riflettono soltanto la perdita di un pezzo della nostra cultura e un danno economico, ma possono anche causare dissesto idrogeologico.