Cisl

Nell'immagine la segretaria Cisl, Daniela Fumarola (foto di Marcello Benassi)
Fino a un massimo del 10% degli utili aziendali ai dipendenti e la loro presenza nella gestione dell’impresa: è quanto prevede la norma proposta dalla Cisl come legge d’iniziativa popolare che ieri ha ottenuto il via libera definitivo del Senato. A tal proposito, interpellata a margine del congresso regionale del sindacato, la segretaria nazionale della Cisl Daniela Fumarola ha espresso la propria soddisfazione.
«Gli incentivi verranno distribuiti nel momento in cui si realizza l’accordo di partecipazione, ossia quando si compie questo passo insieme ai sindacati e all’impresa – ha spiegato Fumarola – non è vero che così venga svilita la contrattazione. Il testo della legge poggia proprio sulla contrattazione: quando si realizza, vengono distribuiti anche gli incentivi. In realtà, si tratta di proseguire un percorso già iniziato». La segretaria ha addotto come esempio i circa centocinquanta accordi già realizzati dalla Cisl nei luoghi di lavoro: «Qui la partecipazione si è realizzata, con maggiore protagonismo dei lavoratori e la concretizzazione di moderne relazioni industriali».
Una legge che non ha incontrato il favore del Pd, definito dalla segretaria Elly Schlein “partito del lavoro”. «È con un po’ di amarezza che ieri abbiamo accolto l’astensione Dem in Senato – ha attaccato Fumarola – non ce l’aspettavamo dal cosiddetto “partito del lavoro”. Il Pd ha detto che la nostra proposta è stata ridimensionata: questo non è vero, perché l’ossatura principale c’è ancora. È stato proprio il gruppo democratico a presentare trentatré emendamenti».
Altro capitolo bollente quello relativo ai quesiti referendari. Non si è sbilanciata la segretaria della Cisl, rivendicando l’assunzione di posizioni “nel merito”: «I referendum sono uno strumento sbagliato per affrontare le tematiche lavoristiche. Rischiamo di assistere all’arretramento di tutele già acquisite per i lavoratori. In sintesi, il referendum è la modalità errata per dare risposta ai quesiti posti, anche rispetto al tema della cittadinanza».
Non è mancata una chiosa sul rapporto problematico con la Cgil, specialmente a fronte della questione referendaria. Fumarola rivendica la celebrazione comune della Festa dei Lavoratori, quando le due sigle confederali si sono riunite all’insegna di “salute e sicurezza”. «Auspichiamo un accordo della responsabilità che tenga insieme le parti sociali, il governo e le imprese – ha detto la segretaria della Cisl – in tal senso, abbiamo accolto positivamente la disponibilità di Meloni. Noi ci siamo con autonomia e pragmatismo. Abbiamo anche chiesto al Governo di sostenere un maggiore protagonismo dei lavoratori nelle imprese».
Interpellata sul significato del congresso emiliano-romagnolo, Fumarola l’ha definito un momento fondamentale per la vita del sindacato: «Anche in questa regione vogliamo essere riformisti e pragmatici, auspichiamo che si concretizzi il patto sociale che titola questo congresso».