sanità

Nell'immagine uno stetoscopio (foto Ansa) 

 

Dopo l'introduzione dei Centri di Assistenza Urgenza (Cau), l'Emilia-Romagna si appresta a rafforzare l'assistenza sanitaria di base con le Aggregazioni Funzionali Territoriali (Aft), un nuovo modello organizzativo. Saranno 141 le Aft previste in tutta la regione, di cui 32 nel territorio bolognese e 12 solo nella città di Bologna.

Le Aft rappresentano un'evoluzione dei precedenti Nuclei di Cure Primarie, costituite da gruppi di medici di medicina generale e pediatri che, pur operando nei rispettivi ambulatori, collaborano per garantire un'assistenza continuativa dalle 8 alle 24, sette giorni su sette, inclusi i festivi. Queste aggregazioni mirano a gestire internamente le urgenze e a fornire un supporto costante ai pazienti, anche quando il medico di riferimento non è disponibile.

Le Aft non sostituiranno i Cau ma ne integreranno le funzioni, offrendo un'assistenza più capillare e personalizzata. Tuttavia, Bauleo, Segretario Provinciale della Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) di Bologna ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla disponibilità di personale: «Se in un'Aft sono previsti 20 medici ma ne sono presenti solo 15, sarà necessario riorganizzare il lavoro per rispondere adeguatamente ai bisogni dei cittadini».

Anche Luigi Bagnoli, presidente dell'Ordine dei Medici di Bologna, riconosce il potenziale delle Aft. «Si tratta di un modello organizzativo che può migliorare l'assistenza», afferma, sottolineando l'importanza di un'implementazione efficace per garantire i risultati attesi.

Nonostante l'entusiasmo per questa riforma, i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno richiesto l'immediata convocazione della Conferenza Sociale e Sanitaria per discutere le implicazioni del nuovo modello e assicurare che le esigenze dei lavoratori e dei cittadini siano adeguatamente considerate.

L'assessore regionale alla Sanità, Massimo Fabi, ha poi ribadito l'impegno della Regione nel riformare l'assistenza territoriale, con particolare attenzione alle esigenze degli anziani e delle fasce più vulnerabili della popolazione.

Ad oggi, le Aft rappresentano un passo significativo verso una sanità più vicina al cittadino, ma la loro efficacia dipenderà dalla capacità delle istituzioni di garantire risorse adeguate e di coinvolgere attivamente tutti gli attori del sistema sanitario.