Lavoro in appalto

La protesta davanti alla torre di Legacoop (foto Dire)
Continuano a fare rumore i 67 lavoratori Flexilog licenziati la scorsa settimana, quando Conad ha ritirato il contratto d’appalto con l’azienda. Si sono radunati stamattina davanti alla sede di Legacoop in Via Aldo Moro per chiedere che l’associazione delle cooperative si impegni per risolvere la situazione, stessa richiesta fatta alla Prefettura giovedì scorso. La rappresentante del sindacato Si Cobas, Eleonora Bortolato, ha ancora una volta denunciato il disinteresse di Conad, che non ritiene i lavoratori in appalto una sua responsabilità, e ha dato un giorno di tempo per ricevere risposte prima di proclamare lo stato di agitazione e quindi lo sciopero in tutti i cantieri di Legacoop. «Contando anche le famiglie, parliamo di 335 persone scaricate in mezzo a una strada», ha detto.
I vertici dell’associazione hanno accettato di incontrare una delegazione dei lavoratori licenziati poco dopo l’inizio del presidio e domani è previsto anche l’avvio del tavolo per discutere su come gestire la situazione in Prefettura. Nel frattempo richieste di garanzie per i 67 ex Flexilog e per le loro famiglie sono arrivate anche in Regione, dove la consigliera di Alleanza Verdi e Sinistra Simona Larghetti ha aperto un’interrogazione alla giunta. «Questi licenziamenti sono gli ultimi di una lunga serie nel settore della logistica e mostrano con efficacia la mancanza di tutele e la precarietà su cui si regge il sistema. L’articolata organizzazione di appalti e subappalti permette alle aziende committenti di trascurare le conseguenze delle decisioni e sfuggire alle responsabilità» ha dichiarato la consigliera.
Il licenziamento dei lavoratori Flexilog era avvenuto lo scorso 6 maggio, quando l’azienda aveva subito la rescissione del contratto d’appalto per la gestione del magazzino di stoccaggio di Anzola dell’Emilia da parte di Conad. Non avendo altre commesse in Emilia non ha potuto trasferire i dipendenti e ha dovuto necessariamente procedere al licenziamento.