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Gli operai all'ingresso delle Ogr. Foto di Sofia Pellicciotti
Davanti all’ingresso delle Officine Grandi Riparazioni delle Ferrovie dello Stato, da anni ormai dismesse, le foto e i nomi degli operai morti parlano sopra la polvere che ricopre l’inferriata (https://incronaca.unibo.it/archivio/2025/04/28/nelle-carrozze-di-asbesto-ci-mangiavamo). Oggi, in occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto, i ferrovieri di Fs, gli ex lavoratori e i familiari si sono riuniti per ricordare i più di 300 operai morti a causa dell’esposizione alle fibre d’amianto, utilizzato nella costruzione delle carrozze dei treni e bandito in italia solo dal ‘92.
Per onorare la memoria delle vittime, i ferrovieri chiedono a gran voce che gli spazi della fabbrica vengano restituiti alla città, perché «la storia delle Ogr riguarda anche il nostro presente, ed è un modo per rendere giustizia alle persone». Sulla stessa linea anche l’assessore all’urbanistica Raffaele Laudani, che ribadisce la necessità di riaprire i cancelli dello stabilimento. «Il modo migliore anche per chiedere giustizia — dice — è chiedere allo Stato di farsi carico della bonifica dell'area e restituirla alla città».
Anche Milco Cassani, presidente dell’associazione delle vittime dell’amianto Afeva Emilia-Romagna, sostiene che «queste mura sembrano voler nascondere qualcosa, mentre invece dovrebbero parlare. L'area deve rimanere presidio di memoria. Lo spazio messo a disposizione dall'Assemblea legislativa per il museo è parziale. C’è ancora tanto materiale che attende ancora di essere esposto», aggiunge.
Ad oggi la situazione è in stallo e il Comune è in attesa che Ferrovie concluda gli accertamenti per la bonifica dell’area. La riapertura, infatti, è vincolata ai residui di "questo minerale" che ancora si trovano nello stabilimento, che è chiuso dal 2018 ed è stato trasferito in una zona più periferica di Bologna, in via del Lazzaretto. Il Comune ne aveva richiesto una parte per realizzare un museo sulla storia delle officine e un monumento, ma ancora la partita sembra essere bloccata. Secondo l’assessore Laudani, la riluttanza da parte delle Ferrovie deriverebbe da questioni economiche. «Piuttosto, preferiscono tenerle ferme o scaricare i costi sulle città», dice.
Durante la cerimonia, parla anche Salvatore Fais, ex ferroviere e sindacalista. «Le Ogr andrebbero restituite ai cittadini. Abbiamo sentito tante promesse in questi anni, ma non ci sono stati fatti. Il monumento ci è stato portato via e dovrebbe tornare qua. Qui c'è una storia da portare avanti, in tanti vogliono seppellire i fatti, noi invece vogliamo ricordare» (https://incronaca.unibo.it/archivio/2025/04/28/non-vittime-sul-lavoro-ma-omicidi).