strage bologna
L'orologio di Stazione Centrale fermo alle 10.25 (licenza Creative Commons)
È iniziato oggi in tribunale a Bologna il processo a carico di Giovanna 'Jeanne' Cogolli e di Elena Venditti, rinviate a giudizio per falsa testimonianza aggravata per le dichiarazioni nel processo di primo grado sulla strage del 2 agosto 1980 alla stazione a carico dell'ex appartenente ai Nuclei Armati Rivoluzionari Gilberto Cavallini, nel frattempo condannato in via definitiva all'ergastolo per concorso nell'attentato. Dopo due rinvii dovuti a un cambio di giudice, nell’udienza odierna sono stati ammessi i testimoni indicati dalle parti, mentre sull’ammissione di quasi tutti i documenti si deciderà nel corso dell’istruttoria. Il processo riprenderà alle 9.30 del 29 aprile, con l'esame di quattro testimoni di Polizia giudiziaria.
Nell'udienza che si era tenuta lo scorso 30 aprile, la giudice Sara Smurro aveva disposto il rinvio per ragioni di competenza, e il procedimento era stato riassegnato alla giudice Gilda Del Borrello, che però aveva già trattato un altro processo per falsa testimonianza originato da deposizioni rese durante il processo di primo grado a Cavallini. Qui erano imputati l'ex Nar Luigi Ciavardini e l'ex esponente di Ordine nuovo e Avanguardia nazionale Vincenzo Vinciguerra, poi condannati in primo grado rispettivamente a tre anni e sette mesi e a un anno. Nell'udienza del 22 luglio, quindi, Del Borrello aveva comunicato di aver presentato una dichiarazione di astensione per il fatto di essersi occupata di quel procedimento, e il 16 settembre aveva comunicato che la sua richiesta di astensione era stata accolta.
Cogolli è accusata di falsa testimonianza per aver negato di aver ricevuto l’ordine di lasciare Bologna poco prima della strage dall'esponente di Ordine nuovo Massimiliano Fachini. Venditti, che nel 1980 era fidanzata con Ciavardini, è invece stata rinviata a giudizio per aver dichiarato, secondo l'accusa in maniera falsa, che lo stesso Ciavardini telefonò a lei per spostare un appuntamento che avevano in Veneto non l'1 agosto 1980, ma il 2 agosto. Nel processo si sono costituiti parti civili anche alcuni familiari delle vittime e istituzioni già costituiti nei processi principali sulla strage.