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Giovanni Molari, Marco Checchi (Pelliconi) , Roberta Li Calzi e Teresa Lopilato con le medaglie (foto di Paolo Tomasi)
Un astrolabio a incorniciare la Torre della Specola e i portici che sfiorano il simbolo dell’Alma Mater, ma anche un Qr code per celebrare con un video il connubio fra l’Ateneo e lo sport bolognese. Il progetto artistico del designer Paolo Niutta, da cui sono nate le medaglie della prossima Bologna Termal Marathon, è una sintesi di contrasti fra antico e moderno, fra la storia millenaria dell’università più antica d'Europa e la sua volontà di continuare a essere sempre più presente nella contemporaneità della città.
Sulla fascia esterna del quadrante in lega di zinco – ispirato a quello di un astrolabio moresco del XIII secolo conservato al museo della Specola – sono riportati i due motti dell’edizione di quest’anno. Il «Think smart run far» (pensa bene e corri lontano) coniato per l’occasione richiama la citazione di Theodore Roosevelt incisa sul retro – «Tieni i piedi per terra e lo sguardo alle stelle» – in un continuo dialogo fra antico e moderno che vuole celebrare il ruolo dell’ateneo nel definire l'identità del capoluogo emiliano. Quest’anno l’anima di Bologna che corre fra le vie del centro è quella della Dotta in un percorso che punta a unire idealmente i luoghi più significativi del centro rileggendoli alla luce dei (quasi) mille anni di vita dell’Alma Mater. Come sottolinea il rettore Giovanni Molari, l’impegno nell’organizzazione della maratona è anche l’occasione per celebrare il restauro dell’antico osservatorio astronomico di palazzo Poggi: «La Torre della Specola nel cuore del nostro rettorato è tornata quest’anno a mostrarsi nel suo antico splendore, l’abbiamo inserita nella medaglia per simboleggiare il legame profondo che unisce l'università alla città. Le atlete e gli atleti si porteranno a casa anche un pezzo della nostra storia».
Il primo marzo sono attesi al nastro di partenza in Piazza Maggiore ottomila atleti di cui, secondo le previsioni dell’organizzazione, circa tremila stranieri (nell'edizione 2024 arrivarono sotto i portici podisti da ottanta paesi). L'obiettivo è far conoscere Bologna e la sua identità attraverso lo sport: «Vogliamo comunicare quello che è la nostra città, la nostra identità, la nostra tradizione – commenta la presidente di Termal Bologna Marathon Teresa Lopilato. Sport e cultura affondano le radici negli stessi principi e nella stessa disciplina, nella determinazione nel voler raggiungere un traguardo che è il coronamento di un percorso di conoscenza e consapevolezza».
Al di là del valore agonistico – la maratona è inserita nel calendario nazionale della Federazione Italiana di Atletica Leggera e nel Global Calendar World Athletics - la collaborazione fra Università, comune ed aziende del territorio sarà soprattutto un momento di comunità dove, come sottolineato dall’assessora allo sport di Palazzo d’Accursio, Roberta Li Calzi, «chi parteciperà non condividerà solo i chilometri nelle gambe e la fatica ma sarà parte di una comunità che cresce, che si forma, che studia, che si allena».