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Conferenza stampa, da sx verso dx: Sonia Cavicchioli, Daniele Del Pozzo e Alighiera Peretti Poggi (foto di Giulia Goffredi)

 

Le sopracciglia folte, il pizzetto bianco e il papillon rosso. I tratti stilizzati del viso di Wolfango Peretti Poggi, incorniciati da una matita e da un pennello, gli strumenti che – come racconta la figlia Alighiera – connotano la sua identità. È questo il logo della rassegna “Wolfango 100 – 100 Wolfango”, ideato e realizzato dal figlio del Maestro, Davide, che continua la tradizione di famiglia. Più di 500 giorni di eventi in tutta la regione, a partire dalla prossima settimana fino ad aprile 2027, per vedere 700 opere dell’artista bolognese nato un secolo fa, dalle più celebri a capolavori inediti. 

 

Logo della rassegna realizzato da Davide Peretti Poggi (foto dell'ufficio stampa)

 

“Wolfango 100 – 100 Wolfango”. Cento come gli anni trascorsi dalla sua nascita (1926). Ma anche cento come le innumerevoli attività svolte dal Maestro nel corso della sua lunga vita. Pittore, scultore, incisore, illustratore, burattinaio. Nonché insaziabile studioso: dalla letteratura alla filosofia, dalla religione a, ovviamente, l’arte. Appresa dall’amato zio Giuseppe Mazzotti, che si sostituì alla tradizionale formazione accademica quando la famiglia ostacolò la vocazione di Wolfango, costringendolo a compiere studi classici per diventare medico. «Non ho avuto l’occasione di conoscerlo – racconta l’assessore alla cultura Daniele Del Pozzo – ma dalle parole di chi l’ha incontrato emerge l’immagine di un uomo curioso, vorace e desideroso di mettersi alla prova con tecniche sempre nuove. Un artista che osava. Ed è proprio questo suo eclettismo l’aspetto inedito di questa rassegna, un’opportunità di scoperta e riscoperta del lascito di Wolfango».

Con le festività alle porte, si parte venerdì 5 dicembre con l’inaugurazione del presepio in terracotta allestito a Villa Davia a Colle Ameno di Sasso Marconi. Una raccolta di ben 200 statuette di grandi dimensioni che Wolfango ha realizzato nel corso di un cinquantennio come regalo di Natale per i figli. A inaugurare l’anno del centenario, il 30 gennaio 2026, sarà invece la mostra dedicata a Pinocchio, in occasione dei 200 anni dalla nascita dello scrittore Carlo Collodi. Oltre al nucleo di illustrazioni realizzate per un’edizione degli anni Ottanta del romanzo, sarà presentata una serie di 40 opere inedite, ultimo lavoro del Maestro: “Pinocchio che la sa lunga”, dove il burattino dialoga con altri personaggi della letteratura, della mitologia e dei fumetti. Il termine del lungo viaggio nell’arte e nella vita di Wolfango sarà la mostra “Nelle Stanze della Pittura” – a cura della docente Unibo Sonia Cavicchioli e di Alighiera Peretti Poggi – a Palazzo Boncompagni, che dal 4 dicembre 2026 al 29 marzo 2027 indagherà la personalità dell’artista e in particolare la sua capacità di svelare l’essenza della nostra quotidianità. L’esposizione prenderà il via nella Sala del Papa con un dipinto di enormi dimensioni, Le arance sul tavolo di formica (1969), mai più stato esposto dal 1986, proseguendo con molte altre opere, compresi disegni a pastello e carboncino, che coprono quarant’anni di produzione fino al Duemila.

In programma anche concerti, come quello del flautista di fama mondiale Massimo Mercelli del 28 aprile 2026 e quello della celebre jazz band bolognese Doctor Dixie, per cui l’amico Wolfango realizzò il logo, che si terrà l’8 maggio nella storica cantina di via Cesare Battisti. Così come la lettura partecipata del libro “Allegoria del Coma” del Maestro alla Casa dei Risvegli Luca De Nigris  il 25 settembre – a cura di voci autorevoli del mondo della cultura, della medicina e del sociale, e la proiezione in Cineteca del docufilm “Una lunga fedeltà” del regista Teo De Luigi (2016), in data da definirsi. 

Numerosi e vari gli eventi in onore di Wolfango Peretti Poggi, per scoprire, tra i suoi schizzi e le sue parole, negli scatti e nelle riprese di amici e conoscenti che l’hanno immortalato, «non solo un grande uomo e un grande pittore, ma anche – confida la figlia Alighiera – un grande padre».

 

Wolfango con la figlia Alighiera (foto dell'ufficio stampa)