Incidenti
Il camion che ha investito e ucciso la ciclista 23enne Viola Mazzotti (foto Ansa)
Stava percorrendo via dell'Arcoveggio in direzione periferia il mezzo pesante che intorno alle 8.45 di questa mattina ha investito e ucciso a Bologna la ciclista 23enne Viola Mazzotti. L'incidente tra il camion di una ditta che effettua trasporti per i cantieri del tram e la bici è avvenuto all'incrocio con via Francesca Edera De Giovanni, dove è presente una pista ciclabile. Sono ancora in corso i rilievi per ricostruire la dinamica dell’incidente. Dai primi accertamenti svolti dalla Polizia locale, sul posto insieme ai carabinieri e ai vigili del fuoco, sembrerebbe che la ciclista stesse attraversando l’incrocio sulle strisce.
Il sindaco Lepore, esprimendo cordoglio e vicinanza alla famiglia, ha sottolineato l’impegno della città «per ridurre la violenza in strada e gli incidenti mortali. Penso che in Consiglio comunale ci sia una proposta per rendere obbligatori i sensori dei camion che attraversano l’area urbana, per scongiurare gli incidenti con le biciclette». L’iniziativa segue quella della città di Milano, nella quale da ottobre 2024 vige l’obbligo di sensori per l'angolo cieco sui camion, per garantire la sicurezza di pedoni e ciclisti. «Ora è urgente l’approvazione», ha detto con decisione il sindaco. Sul tema, il Consiglio si era espresso un anno fa approvando un ordine del giorno presentato da Simona Larghetti, di Coalizione civica. Dopo l'investimento mortale di un ciclista in via Toscana, si chiedeva al sindaco e alla Giunta di «adottare anche a Bologna una regolamentazione della circolazione stradale che prevedesse la dotazione obbligatoria per i mezzi pesanti di sistemi capaci di rilevare la presenza di pedoni e ciclisti in prossimità della parte anteriore del veicolo e di emettere un segnale di allerta per il conducente». L’ordine del giorno richiedeva a tutte le società controllate o partecipate dal Comune di attrezzare con questi dispositivi i mezzi pesanti con cui vengono eseguiti servizi pubblici e di pubblica utilità in città, a partire da quelli di trasporto pubblico, di raccolta dei rifiuti e di igiene urbana.
Le associazioni riunite nella rete Bologna 30 hanno chiesto all’amministrazione «fatti concreti per riprendere in mano le redini di Bologna Città 30: nel 2025 a Bologna siamo già arrivati a sette morti tra pedoni e ciclisti». Il problema, secondo i comitati, non è il modello in sé, ma come viene applicato: «È evidente che il rispetto del limite di velocità e degli attraversamenti pedonali e ciclabili sia nuovamente peggiorato. Chiediamo il ripristino dei controlli della Polizia locale con almeno 60 servizi a settimana, concentrati sulle strade a 30 orari, con infovelox e telelaser e sugli attraversamenti pedonali e ciclabili». E poi «almeno 200 cuscini berlinesi e decine di dossi, strisce pedonali e ciclabili rialzate, golfi ampi agli incroci in tutti i quartieri per rallentare davvero la velocità, anche in fase di svolta». Per l’incidente di Via dell’Arcoveggio, secondo Bologna30 il problema sarebbe stato questo. Si sarebbe potuto evitare, «se quell’incrocio avesse avuto l’attraversamento ciclopedonale rialzato e golfi laterali rialzati che impediscano di tagliare facilmente la curva». Questo messaggio sarà ribadito anche domani: la rete di associazioni sarà in presidio alle 18 sul luogo dell’incidente.
Anche l’Associazione bolognese Salvaiciclisti, che dal 2014 opera per promuovere la sicurezza e l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto, è dello stesso parere. «Queste morti non sono 'incidenti', perché sono perfettamente evitabili: con una progettazione coraggiosa, con il ripristino dei controlli costanti della Polizia locale, con comunicazione e formazione diffuse, con l'assunzione di responsabilità da parte di chi guida mezzi pesanti». Inoltre, l'associazione chiede di «aprire una riflessione sul consentire la circolazione in città di mezzi di grandi dimensioni, soprattutto nelle fasce orarie più sensibili, e di definire tempi, orari e dotazioni di sicurezza degli stessi mezzi». E ritorna sul tema dei sensori obbligatori sui camion: «Che fine ha fatto la proposta di obbligare i mezzi pesanti ai sensori per gli angoli ciechi?». Anche la Consulta comunale della bicicletta le fa eco: «Quanti morti dobbiamo ancora aspettare perché Bologna applichi l'obbligo per i camion di avere sensori rilevatori di pedoni e ciclisti per poter circolare in città?».