Commercio

Giornata di shopping (foto Ansa)

 

«Bologna rimane una città appetibile, richiesta: dopo Milano è quella che attira più investimenti, anche internazionali». È con questa constatazione di Enrico Postacchini, l'unica nota positiva in un panorama allarmante per il commercio nazionale, che si apre l’incontro “inCittà”, ospitato a Palazzo Re Enzo nell’ambito del progetto Cities di Confcommercio, dedicato alle economie urbane e alla rigenerazione dei centri storici. Bologna si trova al centro di una sfida che riguarda tutte le città italiane: combattere la desertificazione commerciale. I dati nazionali e regionali presentati oggi confermano un quadro preoccupante: in Italia, negli ultimi 12 anni, hanno chiuso circa 118mila negozi, e solo nel 2024 si contano 666 attività chiuse in Emilia-Romagna in un solo anno, con 7.029 negozi sfitti. La crisi dei centri storici, alimentata da concorrenza online, burocrazia e scarsa capitalizzazione, ha effetti sociali concreti: diminuiscono vivibilità, sicurezza e valore degli immobili quando la rete commerciale si svuota.

Nonostante questo scenario, Bologna resiste meglio di molte altre città italiane. A fare da traino sono le attività gestite da lavoratori stranieri: manicure e servizi estetici cinesi, negozi ortofrutticoli con lavoratori pakistani e bangladesi. Il tessuto commerciale nazionale sta cambiando profondamente: sono sempre meno i negozi tradizionali, dallo studio Ascom si evince che nel paese dal 2012 al 2024 gli esercizi commerciali per settore hanno registrato cali drastici: (libri e giocattoli -36,5%, mobili e ferramenta -34,8%, abbigliamento e calzature -26%). Un dato positivo viene invece dalle attività legate ai servizi, che sono in crescita (farmacie +12,3%, informatica +10,5%, attività di alloggio +67,5% con boom degli affitti brevi +170%).

Oggi a Palazzo Re Enzo è intervenuto anche il presidente della Regione Michele de Pascale, che ha sottolineato il ruolo delle istituzioni e dei finanziamenti pubblici nel sostenere le città. «Il governo ha investito 14 milioni di euro per le città, un piano al quale hanno aderito 63 città emiliano-romagnole», si tratta dei primi hub urbani e di prossimità riconosciuti dalla Regione, dai capoluoghi alle aree interne e appenniniche, che potranno accedere a risorse per qualificazione, sviluppo e promozione commerciale. «Serve fare scelte tecnicamente efficaci, non solo politiche, per garantire la sicurezza e la vitalità dei centri urbani», ha aggiunto, evidenziando come gli interventi pubblici possano contrastare la desertificazione commerciale e favorire la rigenerazione urbana.

Il progetto “inCittà”, che continua anche domani, propone conferenze, dialoghi e iniziative diffuse in tutta la città, offrendo uno spazio di confronto tra istituzioni, imprese, università, cittadini e progettisti. L’obiettivo è riflettere sulle trasformazioni urbane e sulle economie locali, promuovere soluzioni innovative e costruire alleanze civiche per sostenere il commercio e la vivibilità dei quartieri. Per evitare che la desertificazione commerciale avanzi, conclude Postacchini, «occorre intervenire con strumenti mirati: bandi a fondo perduto, garanzie sui finanziamenti, supporto per la formazione e politiche di rigenerazione degli affitti».