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  Carlo Rambaldi (foto Licenze creative commons)

 

 

Una piazza nel quartiere Navile sarà inaugurata nel 2026 per celebrare Carlo Rambaldi, l’artista premio Oscar per i suoi effetti cinematografici e che si formò all’Accademia di Belle Arti della città. «Un anno fa la proposta di intitolazione, che è stata subito accettata», ha spiegato Francesco Volta, responsabile della Rigenerazione urbana e membro della commissione consiliare sulla toponomastica del Comune. «La piazza sorgerà in un’area significativa della città, nella zona del Lazzaretto al quartiere Navile. Un quartiere avveniristico dell’abitare ecologico e accanto al polo di ingegneria, luogo di conoscenza e sviluppo della Bologna del futuro».

 

In occasione del centenario della sua nascita, all’artista originario del ferrarese è stato reso omaggio dall’Accademia di Belle Arti di Bologna, luogo della sua formazione, con un incontro volto a ripercorrere la sua carriera e intitolato “Il mostro che è in me”.

Carlo Rambaldi è stato un inventore e maestro degli effetti speciali, famoso in tutto il mondo per aver creato alcuni dei personaggi più emblematici del cinema, tra cui E.T. l’extraterrestre, Alien e King Kong. Nacque da una famiglia di umili origini ma fin da giovane mostrò una grande passione per l’arte e la meccanica, sviluppando una buona capacità di modellare l’argilla per creare dei personaggi. All’Accademia di Belle Arti di Bologna si diplomò in pittura, ma il suo interesse per il movimento lo spinse verso l’animatronica, la creazione di creature meccaniche capaci di muoversi come esseri viventi. Iniziò a frequentare gli ambienti cinematografici italiani nel 1956 quando realizza il drago Fafner per il film Sigfrido, di Giacomo Gentilomo. Continuò poi a collaborare con registi come Mario Monicelli e Marco Ferreri, Pier Paolo Pasolini e Dario Argento, per il quale realizzò gli effetti speciali di “Profondo rosso” nel 1975. L'incontro con la grande produzione cinematografica di Hollywood gli permise di affinare le sue abilità nella creazione di effetti speciali mediante l'utilizzo della meccatronica, cioè l’unione di meccanica e elettronica.

Rambaldi ha vinto l'Oscar per i migliori effetti speciali per tre volte: il primo arriva con “King Kong” di John Guillermin del 1976, per il quale crea un pupazzo di 12 metri. Il secondo riconoscimento gli fu attribuito per “Alien” di Ridley Scott del 1979. Fu lui, insieme a Hans Ruedi Giger, a ideare la creatura aliena. Nel 1982 creò il suo capolavoro, il protagonista di “E.T. l’extra-terrestre” di Steven Spielberg. Tra i numerosi film a cui ha collaborato ci sono anche “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, sempre di Spielberg, e “Dune”, di David Lynch. Dopo il successo statunitense. Rambaldi tornò in Italia, dove continuò a lavorare e a insegnare. Si ritirò a Lamezia Terme, in Calabria, dove morì nel 2012.