Marcia per la Pace
Il cardinale Matteo Zuppi con la maglietta della marcia della pace (foto Alessandro Fratini)
Una camminata contro ogni tipo di conflitto, in ogni parte del mondo, con il sostegno dell’arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi. La marcia di oggi, parte integrante dell’iniziativa “Convergiamo verso la pace”, è il penultimo tratto del percorso podistico che ha visto i membri della Cisl partire dalla loro sede in Via Amendola per fare tappa all’arcidiocesi della città, dove hanno incontrato il cardinale.
Si tratta solo di una piccola frazione del progetto messo in piedi da Cisl Emilia-Romagna: un vero e proprio percorso podistico che ha raggiunto circa 50 tappe tra Piacenza, Rimini, Ferrara e Bologna, per arrivare all’ultima sosta in Piazza della Pace. Da lì, partirà per un’ultima volta la marcia, in direzione Santuario della Beata Vergine di San Luca, che ospiterà varie testimonianze da quelle parti del mondo dilaniate dal conflitto, come Birmania, Venezuela, Mozambico e Ucraina. Ampio spazio sarà dedicato al Medio Oriente, dove si rifletterà sul messaggio del cardinale di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa.
«Iniziative simili fanno la differenza, perché ricordano alle persone che siamo tutti sulla stessa barca quando si parla di pace», dice Zuppi, dopo aver ricevuto dai membri Cisl una copia della Convenzione Europea dei Diritti, della Costituzione e della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo. «Ci sono molti che fanno finta che la pace non li riguardi, ma non è così: se ignoriamo la pace daremo vita a un vero incubo». L’arcivescovo condivide una sua riflessione sulle ragioni che alimentano l’ignavia generale nei confronti dei conflitti mondiali: «Papa Leone parla di globalizzazione dell’indifferenza, io ci aggiungo anche quella dell’impotenza. Persone rassegnate, che dicono “tanto cosa posso fare?”, “tanto decidono tutto gli altri”; ecco, le marce per la pace sfatano il mito dell’impotenza».
Zuppi si appella anche alla Lettera ai Reggitori dei Popoli di San Francesco: «Dobbiamo fare come lui, scegliere la via della pace e non quella della forza. Oggi nel mondo sta prevalendo un’idea di forza, è una gara a chi ha il missile più grande, e chi ha visto la guerra lo sa, non c’è equilibrio con le armi».
Enrico Bassani, segretario generale Cisl Emilia-Romagna, parla meglio della marcia: «I percorsi in regione si collocano in una iniziativa più grande, che si concluderà sabato 15 novembre a Roma, dove consegneremo alla Croce Rossa le risorse economiche raccolte durante il nostro viaggio. I fondi saranno poi devoluti a favore del popolo palestinese, con un focus su Gaza in particolare». «Le guerre in tutto il mondo ci ricordano che il pianeta ha sempre bisogno di noi, e dunque con questa iniziativa vogliamo tenere alta l’attenzione», aggiunge Bassani. «Questo lo facciamo portando il testimone di tutti quelli che ci sostengono verso San Luca: sia chi c’è stato con noi dall’inizio, sia chi si è unito durante il cammino, mosso da curiosità, in cerca di un momento di dialogo e riflessione reciproca sugli ideali che ci avvicinano alla pace e ci allontanano dalla guerra», conclude il segretario.