Sindacati

Infermieri (foto Ansa)
Infermieri, tecnici, personale non dirigente e di supporto riceveranno aumenti medi in busta paga tra i 150 e i 172 euro lordi, per 13 mensilità. Tale cifra segna un aumento del 6,87%, al lordo del salario accessorio.
Oltre all’incremento retributivo, il rinnovo del contratto apre anche a un possibile esonero dai turni notturni degli over 60 e il patrocinio legale, insieme al sostegno psicologico gratuito, per chi ha subito aggressioni in ospedale. Novità anche sul fronte smart-working e un aumento dell’indennità mensile per gli infermieri di pronto soccorso, pari a circa 23 mila lavoratori.
Il rinnovo del contratto collettivo per il triennio 2022-2024 del comparto sanità riguarda oltre 580 mila dipendenti non medici del Servizio sanitario nazionale, secondo dati Aran, l’agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni.
Dopo uno stallo durato mesi, l’accordo, siglato dai sindacati Nursind, Cisl, Fials e Nursing Up, ha, per converso, trovato il disappunto di Fp Cgil e Uil Fpl, le quali confermano la posizione iniziale: «Profondo sconcerto e indignazione per quanto accaduto al tavolo della trattativa, chi firma un contratto senza risorse si assume la responsabilità di svendere i lavoratori».
È invece favorevole la posizione del presidente di Aran, Antonio Naddeo: «Sono molto soddisfatto per l’intesa raggiunta che ha gestito la trattativa. Rappresenta il frutto di un confronto costante, serio e responsabile. La contrattazione è sempre un esercizio di mediazione, grazie all’impegno delle parti è stato raggiunto un accordo utile, equilibrato e orientato al futuro», ha detto al "Corriere della Sera". Sulla stessa linea Nursing Up che, nonostante la contrarietà degli ultimi mesi, è soddisfatto per gli avanzamenti di carriera ottenuti anche per i lavoratori senza laurea magistrale. Saranno considerati a elevata qualificazione anche coloro che hanno maturato sette anni di esperienza clinica, incarichi e titoli equipollenti. Una conquista che offre prospettive di crescita anche a chi, seppur caricato di grandi responsabilità, era rimasto inascoltato: «È stata una delle trattative più complesse degli ultimi anni per il comparto Sanità. Ma Aran ha finalmente detto sì a richieste importanti del sindacato», ha sostenuto De Palma, presidente di Nursing Up, ricordando anche le criticità rimaste sul fronte dei finanziamenti: «Risorse ancora insufficienti, indennità inadeguate, e risposte parziali su temi cruciali come la pronta disponibilità e il demansionamento. Ma la direzione è ritenuta quella giusta», ha detto all'Ansa.