sciopero

I metalmeccanici in sciopero (foto Ansa)
«Tanta partecipazione, ci aspettiamo una manifestazione imponente», queste le previsioni di Simone Selmi, segretario generale di Fiom-Cgil Bologna, per lo sciopero nazionale indetto dai lavoratori metalmeccanici. Con le otto ore di domani, si arriverà a un totale di quaranta di chiusura delle fabbriche. La battaglia si protrae dall’ottobre scorso, data in cui gli imprenditori hanno deciso di lasciare il tavolo delle contrattazioni. Ore e giorni di sacrificio, durante i quali i lavoratori rinunciano a parte dello stipendio per ottenere condizioni di lavoro più dignitose.
«Un anno fa noi abbiamo chiesto, con una piattaforma votata dalle lavoratrici e dai lavoratori, 280 euro di aumento mensile nell'ambito della vigenza del rinnovo del
contratto. Dopodiché se non ci sarà la riapertura del tavolo, cosa che fino ad oggi hanno rifiutato di fare, continueremo la mobilitazione, continueremo a scioperare». Queste le ragioni e lo spirito che muovono la vertenza durissima portata avanti dagli operai, di cui Selmi è portavoce. I punti caldi su cui si concentra lo scontro sono diversi. «Aumentare i salari, contrastare la precarietà, estendere i diritti e rafforzare la sicurezza sul lavoro, evitando le morti e garantendo così un lavoro sicuro e i diritti in tutto il sistema degli appalti», si legge sul sito della Fiom.
Appuntamento domani 20 Giugno alle ore nove al Parco Nord, i metalmeccanici sono pronti a far sentire la loro voce.