Città

Gli spazi delle "Serre" dei Giardini Margherita (foto di Paolo Tomasi)

 

Nelle Serre la natura definisce gli spazi e le loro funzionalità. Nel centro culturale di Kilowatt, collettivo con varie attività nell’ambito delle arti visive e del design, l’elemento naturale filtra dai Giardini Margherita, che circondano l’area su tre lati, e diventa orto, filari e colture idroponiche. Quando dal parco si varca il grande arco d’ingresso ci si accorge subito di essere in un luogo diverso. Ai grandi vuoti dei prati e dei viali si sostituisce uno spazio denso, dove 650 metri quadri di piante e colture delimitano, fra le altre cose, un bar, spazi polifunzionali e aree studio immerse nel verde.

Fino al 2014 qui c’erano i ruderi delle serre comunali, restituiti alla città grazie a un intervento di rigenerazione urbana che ha cercato di rileggere gli elementi caratteristici di quelle strutture attraverso l’architettura sostenibile. I vecchi semenzai, per esempio, sono stati trasformati in nicchie con tavoli e panchine, gli undici metri di bancone del Serra Bar ridanno nuova vita ai materiali di recupero del cantiere, mentre la gabbia, che fino agli anni ’80 ha ospitato i due leoni mascotte dei Giardini, ora funge da spazio espositivo per l’opera “Reno” di Michele Liparesi. I pergolati e i palchi delle Serre durante l’anno fanno da sfondo a una grande varietà di attività culturali. Scorrendo la programmazione si va dai festival musicali alle conferenze, passando per le attività per i più piccoli e le mostre. Fra i rampicanti d’estate trova posto anche lo schermo di uno dei cinema all’aperto più gettonati di Bologna, il festival “Semi” che, in collaborazione con Mubi, propone una selezione di film d’autore da vedere direttamente dai tavolini immersi nel verde.

 

La recensione è tratta dal Quindici n. 5 del 12 giugno 2025