Motor valley

Un'immagine della Lamborghini (foto Ansa)

 

La settimana corta - lavorare meno ore - ha aumentato la produttività e il benessere dei dipendenti della Lamborghini. Il toro della Motor Valley emiliana ha ridotto a quattro giorni l'impegno lavorativo settimanale con importanti vantaggi sul rendimento, ha annunciato al "Corriere della Sera" Umberto Tossini, il responsabile delle risorse umane dell'impresa di Sant'Agata Bolognese creatrice di supercar. Del tutto d'accordo su questa valutazione, intervistato da InCronac@, si dice Mario Garagnani, funzionario Cgil con delega al settore automotive. «L’accordo è stato voluto fortemente da parte nostra e dei lavoratori. Avevamo sostenuto che gli effetti positivi ci sarebbero stati sia sulla parte del benessere personale che della produttività, perché le lavoratrici e i lavoratori messi in condizioni migliori possono offrire una prestazione professionale migliore». Nel farlo Lamborghini insomma ha messo d’accordo tutti, vertici aziendali, lavoratori e Fiom-Cgil.

Un risultato che non era scontato, senza garanzie di riuscita pregresse, ma neanche un salto nel vuoto. Se l’aspettavano la ricaduta positiva quelli che per anni hanno lottato per un’organizzazione lavorativa che faccia leva sulla qualità del lavoro e non sulla mera quantità. Meno assenze, meno malattie e infortuni, a fronte di più rendimento e migliori possibilità di conciliare vita lavorativa e privata.

A segnare l’accordo raggiunto un diverso impiego dei giorni di permesso, 104 ore all’anno, di cui meno della metà sono ora poste a copertura della settimana corta. Una parziale rinuncia che lascia intatte le ferie e consente la pianificazione degli impegni personali, perché «sostanzialmente sapendo già a inizio anno quando sono le giornate di riposo, uno può anche organizzare gli impegni programmabili», spiega il sindacalista.

Gli addetti coinvolti sono il 70% del totale, 1.397 su tremila totali, come riporta il "Corriere della Sera", con diverse impostazioni in base ai turni svolti. C’è chi alterna una settimana corta a una lunga e chi ne fa due corte e una lunga. Fatto sta che le assunzioni nello stabilimento bolognese sono aumentate, 500 in più dallo scorso anno. Un effetto collaterale, l’attrattività che scaturisce dall’«offrire condizioni di lavoro migliori dentro una realtà che investe in qualità, ricerca e sviluppo. Chiaramente si ottiene anche il beneficio di essere molto attrattivo che è un tema non banale perché la ricerca di professionalità nelle aziende meccaniche è un tema all'ordine del giorno», conclude Garagnani.