Formula 1

Il Gran Premio di Imola (foto Ansa)
Era nell’aria, ma oggi l’incubo è diventato realtà. Il Gran Premio di Imola è fuori dal calendario provvisorio del 2026. A sostituirlo, il nuovo circuito cittadino di Madrid. Un duro colpo. Per i tifosi, che nelle ultime settimane hanno firmato già in più di 47.000 la petizione #KeepImola su change.org, per i piloti, che negli anni hanno speso belle parole per il circuito del Santerno, e per i tanti lavoratori che ogni anno contano sull’evento.
«È una notizia di cui eravamo consapevoli – dichiarano congiuntamente il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele De Pascale, e il sindaco di Imola, Marco Panieri – e che comprensibilmente all'esterno genera interrogativi, dispiacere e un senso di amarezza, perché in questi anni il nostro territorio ha dato prova di saper ospitare un evento straordinario con numeri record». Ma non c’è da allarmarsi, i motori non si spengono per sempre, si fermano solo per un po’. I patti, dopotutto, erano chiari: «Il contratto siglato nel 2021 – continuano De Pascale e Panieri – prevedeva il ritorno stabile del Gran Premio a Imola fino al 2025». Proseguono: «Come Regione e Comune abbiamo fatto veramente tutto quello che si poteva fare in questa fase, evidenziando a più riprese e con diverse modalità l’importanza e la strategicità della questione. Avevamo confermato da oltre un anno la nostra disponibilità e stanziato a bilancio le risorse necessarie anche per il 2026, come era stato chiesto dagli altri partner istituzionali e sportivi, dopo l’impegno assunto di recuperare la mancata edizione del 2023 a causa dei drammatici eventi alluvionali».
Ma non si piange sull’"olio" versato. Il presidente e il sindaco continuano: «Non è il tempo di rassegnarsi ma, per tutti, di assumersi le proprie responsabilità e riprendere i ragionamenti per un ritorno in calendario. Già dal 26 maggio abbiamo chiesto al governo e all'autorità sportiva un tavolo istituzionale per approfondire termini e modalità di sostegno e lavoro congiunto per riportare il Gran Premio di Formula 1 a Imola».
Non tardano le polemiche e gli attacchi. Panieri e De Pascale sono i bersagli della capogruppo FdI in Regione Marta Evangelisti e dei dirigenti imolesi del partito (Nicolas Vacchi, Serena Bugani e Simone Carapia), che accusano di «non aver mosso un dito». I meloniani intervengono, poi, in difesa del governo: «Aveva stanziato i fondi necessari, ma la Regione e il Comune hanno dimostrato tutta la loro incapacità gestionale». L’accusa è di aver risposto solo con il silenzio e l’immobilismo alla proposta di un crowdfunding con privati, aziende e cooperative per salvare il Gp. Contro il sindaco Matteo Lepore e la sua giunta si scaglia, invece, l’europarlamentare FdI Stefano Cavedagna: «Il Comune di Bologna ha dimostrato di essere totalmente assente, nonostante sia tra i maggiori beneficiari dell'indotto della manifestazione». La soluzione? «Sarebbe bastato dedicare anche solo una parte delle risorse derivanti dalla tassa di soggiorno». Della stessa opinione è il capogruppo Lega di Bologna, Matteo Di Benedetto, il cui pensiero va a tutti lavoratori, come quelli del settore alberghiero e della ristorazione, che subiranno un danno economico: «La perdita della tappa del Gp di Imola comporterà un mancato introito per decine di milioni di euro a Bologna e a tutta la Regione».
Ma l’unico modo per riguadagnare terreno dopo una brutta frenata, è rimettersi a correre. Perché «noi continuiamo a crederci – concludono Panieri e De Pascale – con convinzione, lucidità e con l'orgoglio di un territorio che, assieme agli altri partner istituzionali, ha dimostrato di saper sognare in grande e costruire concretamente opportunità».