Referendum

Michele Bulgarelli

Michele Bulgarelli, segretario generale della Cgil di Bologna (foto concessa da Michele Bulgarelli)

 

A pochi giorni dall’apertura dei seggi per il referendum dell’8 e 9 giugno 2025, gli italiani sono chiamati a pronunciarsi su cinque quesiti: quattro riguardano il mondo del lavoro, mentre il quinto mira a semplificare l’accesso alla cittadinanza italiana. L’Alleanza Verdi-Sinistra conferma il suo sostegno totale, rafforzando un’alleanza con la Cgil, promotrice principale dei quattro referendum sul lavoro. Una serie di quesiti sui quali si capirà qualcosa dell'Italia futura e che mette a dura prova il centrosinistra, se non si raggiungerà il quorum. Un rischio che almeno a Bologna non ci dovrebbe essere, sostiene Michele Bulgarelli, segretario generale della Cgil di Bologna. Sentito da InCronac@ ha raccontato di come la mobilitazione sia cresciuta nel tempo: «All’inizio pochi conoscevano il referendum e i temi erano poco chiari, ma grazie al dibattito pubblico e alla propaganda la consapevolezza è aumentata. Le posizioni a favore dell’astensionismo da parte di esponenti come Ignazio La Russa e Giorgia Meloni hanno invece stimolato un risveglio di orgoglio civico». Per Bulgarelli, i quesiti affrontano questioni cruciali, come la sicurezza sul lavoro: «È evidente che qualcosa debba cambiare». Nonostante la storica crisi di affluenza alle urne, si mostra fiducioso sull’esito a Bologna, dove si aspetta il raggiungimento del quorum.

Il segretario sottolinea inoltre come le alleanze nate intorno al referendum abbiano rafforzato la mobilitazione e critica chi invita all’astensionismo, sostenendo che spesso dietro c’è il timore di ammettere un accordo con le proposte sui temi del lavoro. «La destra non ha la maggioranza assoluta e i suoi consensi sono in calo - conclude Bulgarelli - per questo è importante votare per costruire un Paese migliore».

Le tensioni sono particolarmente vive nel centrosinistra. Il Partito democratico, guidato da Elly Schlein, sostiene con fermezza tutti e cinque i quesiti, anche se non mancano dissensi interni. Il Movimento 5 stelle appare più compatto, appoggiando quattro quesiti e lasciando libertà di voto solo su quello della cittadinanza, pur con il leader Giuseppe Conte favorevole anche a quest’ultimo.

Al contrario il leader di Italia viva, Matteo Renzi, sostiene solo il quesito sulla cittadinanza, bocciando gli altri; Azione di Carlo Calenda adotta una posizione analoga. +Europa vota Sì sulla cittadinanza e sulla sicurezza sul lavoro, ma dice no agli altri tre quesiti.

Come per tutti i referendum abrogativi, il vero nodo resta il quorum: per essere valido, deve votare almeno il cinquanta per cento più uno degli aventi diritto. Secondo "Il Sole 24 Ore", infatti, la partecipazione al voto dovrebbe oscillare tra il 31% e il 39%. Per la prima volta in un referendum, però, si potrà votare fuori sede. Bologna si trova al quarto posto con 7.785 elettori, con nove sezioni speciali riservate.

La grande incognita è se la mobilitazione riuscirà a superare la diffusa disaffezione e la spinta all’astensione. Se la soglia sarà superata, il referendum potrebbe rappresentare una svolta importante, non solo per le norme su lavoro e cittadinanza, ma anche per l’equilibrio politico e il dibattito sociale in Italia.