sicurezza stradale

Foto Ansa
Trentasette morti in strada di cui sedici motociclisti. Sembra un bollettino di guerra quello dell’ultimo weekend sui decessi per incidenti stradali. A rivelarlo è Giordano Biserni, presidente di Asaps, Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale. «Dall’inizio dell’anno rileviamo gli incidenti del fine settimana e i dati sono rimasti stabili fino all’ultimo sabato e domenica, ora siamo al record di vittime per il 2025».
La vittima più giovane, stando alle loro rilevazioni, sarebbe una bambina di 15 mesi, mentre la più anziana ne ha 87. Fra le 37 vittime, 13 avevano meno di 35 anni. I decessi sono in netto aumento rispetto al weekend precedente, quando le vittime erano 32.
In Emilia-Romagna luci e ombre sulla sicurezza stradale: nei primi cinque mesi dell’anno sono 148 i pedoni che hanno perso la vita in strada in tutta Italia, di cui dodici in regione, che si classifica quarta sotto Lazio, Lombardia e Campania. L’anno scorso, nello stesso periodo, erano 159, ventuno vittime in più.
Se sul fronte pedonale la situazione appare positiva, non si può dire lo stesso per i ciclisti.
Dall’inizio dell’anno sono 85 i decessi di ciclisti in tutta Italia, 17 in più rispetto al 2024. Nella classifica nazionale, l’Emilia-Romagna si posiziona seconda con 13 vittime. «È come se improvvisamente metà dei partecipanti al giro d’Italia scomparissero, è un aumento intollerabile», spiega Bernini.
In foto Giordano Biserni (foto concessa dall'intervistato)
La colpa sta nella mancanza di controlli capillari sul territorio. «Possiamo fare tutte le riforme che vogliamo ma finché non ci saranno dei controlli adeguati con agenti e carabinieri in strada la partita non si vince» attacca Biserni riferendosi al nuovo codice della strada introdotto lo scorso novembre.
«Sul contrasto alla guida in stato di ebrezza, sull’utilizzo del cellulare alla guida e sulle limitazioni per i monopattini il codice fa anche un buon lavoro – continua il presidente di Asaps - ma sul versante della sicurezza dei ciclisti e dei motociclisti non ci siamo».
Per Biserni Bologna Città 30 è un ottimo esperimento. «Il limite, che c’è anche nelle più grandi città d’Europa, ha dato e sta dando risultati altamente positivi anche in merito alla mortalità». E sulle ultime proteste del comitato promotore della manovra del comune, anche per il presidente di Asaps il problema sta nei controlli: «All’inizio c’erano sei moduli operativi e 24 agenti in strada per far rispettare i limiti, ora bisogna continuare nella stessa direzione».