Trasporti

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Tper ha chiuso il bilancio del 2024 con un utile netto di 9,7 milioni di euro: è quanto emerge dal prospetto che l’azienda di trasporti presenterà ai soci nella prossima assemblea. Il dato segue l''aumento del prezzo dei biglietti decretato dalla municipalizzata. Dal 1° marzo l’acquisto di una singola corsa dell’autobus costa 2,30 euro (in precedenza era 1,50 euro): un incremento del 53,3%, che ha suscitato molte polemiche e ha portato tanti a definire i bus bolognesi “i più cari d’Italia”. Non solo i bus, i rincari hanno coinvolto anche i City Pass (passati da 14 a 19 euro) e i parcheggi. Gli aumenti sono stati contestati al sindaco di Bologna Matteo Lepore, che ha risposto sottolineando lo stato di benessere economico dell'azienda (non più bisognosa, quindi, di aiuti da parte del Comune) e gli sgravi di prezzo adottati dall'Amministrazione per tutelare le fasce più deboli. 

Oggi, l’azienda rivela ricavi complessivi per 245 milioni di euro, consolidando il trend di crescita manifestato negli ultimi anni. Un bilancio che beneficia anche dell’incasso dei ristori legati all’emergenza Covid, permettendo all’azienda di portare avanti investimenti per 76 milioni di euro. Utili impiegati anche per l’acquisto di novantotto nuovi bus, di cui ottantadue dedicati al bacino bolognese. Positivi anche i dati relativi all’occupazione: 2.406 i dipendenti di Tper, di cui il 98% a tempo indeterminato. Per quanto riguarda i nuovi assunti, sono stati 181 i nuovi autisti impiegati dall’azienda (161 nel Bolognese). «I risultati raggiunti sono una base fondamentale in un settore che sta affrontando cambiamenti che possiamo definire epocali», chiosa la presidente Tper Giuseppina Gualtieri