Intervista

Nell'immagine il presidente di Illumia, Marco Bernardi, intervistato a nome di InCronac@ (foto di Andrea Scordino)
«Sono orgogliosamente di Bologna, anche se i miei genitori sono marchigiani. Bologna è una città vivace, ricca culturalmente ed è anche per questo che ho mantenuto la base dell'azienda qua, nonostante Milano o Roma sarebbero state forse più strategiche», lo dice Marco Bernardi, presidente di Illumia e del gruppo Tremagi, che ha parlato a lungo di sé, della sua azienda e delle sfide energetiche in un'intervista a tutto tondo con InCronac@ che uscirà sul periodico del Master, “Quindici”, il 12 giugno. Questa la sintesi.
Fondato dal padre Francesco nel 2003, il gruppo Tremagi oggi controlla cinque società, la principale delle quali è Illumia, che fornisce energia elettrica e gas a un milione di clienti. Un’azienda giovane (poco meno di 300 dipendenti con un’età media di 33 anni) e in crescita (nel 2023 conta un miliardo di euro di fatturato), forse più adatta a una città come Milano. «Però noi abbiamo scelto di rimanere a Bologna – dichiara Bernardi – non solo per ragioni affettive, ma anche perché è una città molto interessante. Io sono da sempre molto affascinato dalla sua vivacità culturale, che si esprime nell'arte, nella storia, nella musica e nello sport. A volte anche la deriva ideologica fa parte del pacchetto, ma la discussione è sempre un elemento stimolante».
Lo sport è una delle sue grandi passioni, a partire dal calcio e dal Bologna, che tifa da sempre e di cui Illumia è stata sponsor, con il nome sul retro della maglietta per sette anni, a partire dal ritorno della squadra in serie A nella stagione 2015-2016. «Quando abbiamo iniziato non ci aspettavamo questi risultati, ma ovviamente ci speravamo», sorride Bernardi. «Negli ultimi due anni sono successe cose molto grandi. Adesso, secondo me, comincia la fase di consolidamento. L’obiettivo è riuscire a stare in Europa al meglio possibile e magari ottenere qualche trofeo», conclude.
Sul futuro del settore energetico italiano prende una posizione forte: «Sono favorevole al nucleare». E aggiunge: «Oggi in Italia tutti si lamentano del prezzo dell’energia più alto in Europa, ma il passaggio al nucleare comporterebbe in sicurezza l’abbassamento dei prezzi. In più, nelle bollette attualmente paghiamo lo smaltimento delle centrali chiuse nel passato e gli incentivi per le rinnovabili. Il governo Meloni si sta posizionando in maniera molto coraggiosa a favore del nucleare, ma serve una forza politica che non sono convinto che questo o altri governi potranno avere».