lavoro

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«Abbiamo concretizzato l’articolo 46 della Costituzione», esultano i promotori della legge (in primis la Cisl) sulla partecipazione dei lavoratori ai profitti e alla gestione delle aziende. La norma, approvata ieri al Senato dopo il via libera della Camera, prevede l’ingresso dei rappresentanti dei dipendenti negli organismi di sorveglianza e nei consigli di amministrazione delle imprese. Allo stesso modo, viene prevista l’istituzione di commissioni per favorire il miglioramento dei flussi di lavoro. Aspetti gestionali, dunque, a cui si accompagna un’elargizione di denaro ai lavoratori fino al 10% degli utili: aumenti tassati con un’imposta agevolata del 5%, con un tetto di cinquemila euro per lavoratore. Il tutto sarà monitorato da una specifica cabina di regia con sede al Cnel, che si occuperà di controllare l’applicazione della legge e proporre eventuali modifiche. Una rivoluzione nei rapporti tra proprietà e dipendenti o, per dirla alla vecchia maniera, tra capitale e lavoro. Una rivoluzione che però, per diventare realtà, deve passare per la contrattazione aziendale e che ha bisogno del via libera di ogni singola impresa.