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Pierpaolo Bombardieri e Michele de Pascale in prima fila in piazza alla Carovana Uil (foto di Michelangelo Ballardini)

 

«Nel paese ci sono tantissimi fantasmi. Lavoratori in nero, precari, sfruttati, persone che vivono con meno di 24.000 euro annui. Non li vede nessuno, senza un contratto a tempo indeterminato non possono neanche andare in banca ad accendere un mutuo». È molto serio nel descrivere la situazione italiana Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil. «La prima cosa tangibile che si può fare è votare al referendum. La Uil va a votare perché è un esercizio di diritti costituzionali e per quella Costituzione molta gente è morta. Siamo per il sì per i primi due quesiti, per gli altri tre siamo per libertà di coscienza».

 

Ha sostato per due giorni in Piazza Maggiore il grande camion azzurro di Carovana Uil, il mezzo del sindacato che gira l’Italia portando il dibattito sul lavoro nei cuori delle città italiane. «Vogliamo coinvolgere l’opinione pubblica, la stampa, la politica, chiedendo di migliorare i contratti. Ed è un’attività da portare in giro, da fare per strada», ha continuato il segretario, spiegando lo scopo della Carovana e dell’evento che lunedì 12 e martedì 13 maggio ha riempito la piazza principale di Bologna. Presente anche il presidente della Regione, Michele de Pascale, che ha descritto l’iniziativa come «molto positiva, i sindacati fanno bene a non chiudersi fra di loro nei convegni, ma a incontrare la gente». Si è espresso anche sul referendum: «Bisogna andare a votare perché serve un intervento radicale di riforma del mondo del lavoro. I referendum correggono norme sbagliate, che oggettivamente non funzionano, ed è fondamentale anche se da soli ovviamente non bastano a creare regole nuove. La politica va spronata a iniziative sul lavoro migliori».

 

Sul palco ricavato da una fiancata del camion sono poi saliti a parlare uomini e donne, con le loro testimonianze di lavoro precario, contratti a chiamata o a progetto, lavoro a cottimo senza ferie e giorni di malattia. «Saremo contro i governi di ogni colore finché non ci sarà sicurezza sul lavoro, contratti stabili e paghe dignitose», promette Antonio, contratto a tempo indeterminato da Amadori a Cesena.