Licenziamenti

La protesta in strada (foto Dire)

 

Si sono fatti vedere e sentire i 67 lavoratori che martedì 6 maggio hanno appreso di aver perso il proprio lavoro nel magazzino di Anzola dell’Emilia, dove dal 2019 venivano preparati e spediti i prodotti per i supermercati Conad. Prima un presidio davanti al punto vendita TuDay Conad della centralissima Via Indipendenza. Poi per alcuni minuti sfilano all’interno del negozio, tra gli scaffali, sorvegliati da agenti della Digos. Infine il corteo torna in strada e cammina fino alla Prefettura per manifestare contro il silenzio delle istituzioni che non si sono ancora mosse, tra cori, bandiere e uno striscione che recita “persone dopo le cose”, modificando il noto slogan della Conad “persone oltre le cose”. Hanno partecipato alle proteste una delegazione dei lavoratori licenziati ed Eleonora Bortolato, del sindacato SiCobas, che ha invitato «Conad ad assumersi le proprie responsabilità di committente e ricollocare i lavoratori altrove, anziché lasciare in difficoltà 67 famiglie».

 

Tutti i licenziati erano dipendenti di Flexilog Italia, società che dal 2019 aveva vinto l’appalto per la gestione del magazzino di Anzola. Lunedì 5 maggio Marcello Cassetti, gestore di Flexilog, ha ricevuto una mail da Conad in cui veniva annunciata la disdetta del contratto, unica commessa della società in Emilia, e si è visto quindi costretto a licenziare i suoi lavoratori. Martedì mattina la notizia è stata comunicata al personale. 54 di loro sono stranieri, con un contratto a tempo indeterminato da più di 10 anni, mentre altri 11 avevano ricevuto continui rinnovi in attesa che la posizione divenisse definitiva. Già Da quella mattina insieme al sindacato era stato organizzato un primo presidio fuori dal magazzino. La domanda è come Conad potrà in poco tempo sostituire il lavoro del magazzino di Anzola. La Prefettura in seguito alle proteste ha fatto sapere che si occuperà della vicenda.

 

 

I manifestanti sfilano dentro il TuDay Conad di Via Indipendenza (foto Dire)