Concerti

Tommy Emmanuel, 67 anni, suonerà domani al Teatro Duse per la tappa bolognese del suo “Italian Tour 2023”; Milano, Torino, Napoli, Schio e Firenze le città già toccate dal massimo chitarrista acustico. Oggi sarà il turno di Genova prima di arrivare nel capoluogo emiliano, dove un teatro sold-out lo attende per lasciarsi incantare dal fingerpicking, che lo ha reso celebre in tutto il mondo tra blues, jazz, country e molte altre influenze musicali. Aprirà la serata il virtuoso britannico, Mike Dawes, con cui Emmanuel ha collaborato alla registrazione di “Accomplice Series Vol. III” del settembre scorso, dando vita a rielaborazioni uniche di hit come “Smells like teen spirit” e “Somebody that I used to know”.

 

Questa non è la prima volta che viene a suonare a Bologna e, in particolare, al Teatro Duse. Cosa ci può dire del teatro?

«Per prima cosa, il teatro è stupendo e mi piace suonare immerso nella sua cornice. Posso sentirmi vicino al pubblico ma tutti sono a loro agio. Spazi, suoni e le luci sono ottimi. È facile rapportarsi con il personale che lo gestisce ed è bello lavorare insieme. È una situazione ideale per un performer come me».

 

Ha una lunga carriera nella musica, l’ultimo progetto risale allo scorso 23 settembre. Come riesce a trovare sempre nuovi spunti e ispirazioni per la sua musica?

«Sono sempre al lavoro e spero costantemente di scrivere qualcosa di nuovo. Vengo ispirato dal suonare per gli altri e sono qui per questo. Inoltre, ascolto molti generi diversi. Non mi concentro molto sui chitarristi, preferisco dedicarmi all’ascolto di cantanti e cantautori. In questo modo riesco a trovare nuovi spunti per la scrittura delle canzoni».

 

Esistono musicisti italiani che ascolta o da cui trae qualche tipo di influenza o ispirazione?

«Recentemente ho suonato con Eros Ramazzotti e mi piace la sua musica: è molto R&B. Ho lavorato anche con Dodi Battaglia e apprezzo molto anche il suo contributo. È un grande cantautore, musicista e cantante. Sono stato influenzato da ogni tipo di musica: colonne sonore di film, musica classica, jazz, country, blues, rock’n’roll, flamenco. Mi piace tutto quello che possiede anima e cuore».

 

Quindi uno degli obiettivi delle sue canzoni è accendere la passione nel pubblico?

«Penso che il mio lavoro quando assisti a un mio concerto è di farti divertire, non farti pensare a nient’altro, farti trasportare dalla musica e dall’energia trasmessa. Penso che il mio lavoro sia quello di intrattenerti. Se provi emozioni e ti senti libero dalle preoccupazioni, sto facendo il mio lavoro. Io la vedo così».

 

Abbiamo parlato del Teatro Duse ma riguardo a Bologna? Ha mai avuto la possibilità di visitarla durante i suoi viaggi?

«Sono stato a Bologna molte volte perché Dodi viveva lì e lo raggiungevo a casa sua per suonare e lavorare insieme a delle canzoni. Mi ha portato un po’ in giro per Bologna ed è una città meravigliosa. In generale l’area tra Bologna, Firenze e Pisa è una parte veramente speciale dell’Italia, ricca di storia e la apprezzo sempre».

 

Foto concessa da Tommy Emmanuel