Mostra

Il temperamento irrequieto e la corporatura imponente gli valsero il soprannome di Sansone. L’abilità nel disegno e il talento per la coloritura gli fecero conquistare un ruolo di primo piano nella scena artistica del Settecento. Le Collezioni Comunali d’Arte di Bologna presentano la prima mostra monografica dedicata al pittore bolognese Giuseppe Marchesi (Bologna, 1699-1771), che operò sul versante classicista della scuola emiliana. 

Promossa da Musei Civici d’Arte Antica | Settore Musei Civici Bologna e curata da Antonella Mampieri e Angelo Mazza, l’esposizione dossier si intitola Leggiadro Barocco. L’attività giovanile di Giuseppe Marchesi detto il Sansone. Sarà aperta al pubblico dal 1° aprile al 2 settembre 2023, con inaugurazione venerdì 31 marzo alle ore 17:30. 

«Un artista sicuramente non notissimo ma di grande pregio – ha spiegato in conferenza stampa Massimo Medica, direttore Musei Civici d’Arte Antica | Settore Musei Civici Bologna – questa mostra è un perfetto ritratto di un eccellente protagonista del barocchetto bolognese, resa possibile anche dal reperimento da parte di un collezionista privato delle tele Mosè salva le figlie di Jethro e Salomone incensa gli idoli». 

L’esposizione racconta il periodo più felice della prolifica produzione di Giuseppe Marchesi, quello giovanile, dove l’influenza di grandi maestri e l’esempio degli artisti di spicco della generazione precedente sono ben visibili nelle capacità di fondere colori caldi e forti muscolature con la grazia arcadica del disegno. 

«È un periodo in cui si vedono molte mostre itineranti, completamente slegate dal contesto – asserisce il co-curatore Angelo Mazza – questa è da un certo punto di vista in contro tendenza, perché Bologna celebra gli artisti della propria città». Il legame con il territorio è evidenziato anche dalle iniziative che portano gli spettatori dell’esposizione a visitare anche gli affreschi della volta e dell’abside della chiesa di Santa Maria di Galliera, sua prima vera grande commissione pubblica. 

«Si tratta di una piccola mostra di undici opere – ha concluso la co-curatrice Antonella Mampieri – frutto di una ricerca fatta con cura, che raccoglie inediti e opere di spessore recentemente restaurate».

Nell'immagine da sinistra Antonella Mampieri e Angelo Mazza  davanti al quadro "Clemente VIII restituisce agli Anziani di Bologna le chiavi della città". Foto: Riccardo Benedet