bollette
Manca poco più di un mese alla fine del mercato tutelato per quanto riguarda la fornitura di gas. Mentre per la luce lo stesso avrà fine ad aprile 2024. Non ci sarà alcuna proroga, ha fatto sapere il Governo, per il mercato tutelato dell’energia. Fatto che sembrerebbe aver colto impreparati gli italiani.
Secondo l'indagine che Facile.it ha commissionato agli istituti di ricerca mUp Research e Norstat, oltre tredici milioni di cittadini non sanno che il servizio di tutela è destinato a chiudere. E quasi 6 milioni di consumatori non sanno dire che tipo di contratto hanno attualmente. Preoccupante anche il dato secondo il quale emerge che 2,5 milioni di italiani non hanno ancora fatto nulla per passare al mercato libero. Molta confusione che ha generato timori più o meno infondati come chi, circa un milione di persone, ha paura di rimanere senza fornitura o chi teme un aumento delle tariffe, il 12% degli intervistati.
Sull’argomento, sconosciuto ai più, Arera, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ha cercato di fare un po’ di chiarezza mettendo a disposizione il portale Offerte dove è possibile confrontare e scegliere le forniture per luce, gas o quella congiunta, denominata dual fuel. Per poter confrontare le offerte è necessario fornire alcune informazioni come il proprio codice di avviamento postale (cap), il numero delle persone residenti, il tipo di elettrodomestici e di contatore posseduti. È utile ma non indispensabile avere anche un’idea dei propri consumi annui.
InCronaca ha voluto indagare quali potessero essere i fornitori e le offerte più convenienti per quanto riguarda la fornitura congiunta di luce e gas, la cosiddetta offerta dual fuel. Una famiglia di quattro persone con un’abitazione di circa 100 metri quadri, all’anno consuma mediamente 1400 metri cubi di gas e 2500 chilowattora di energia elettrica. Prendendo ad esempio questo quantitativo sono state fatte due ricerche, nella prima si è scelta l’opzione con il prezzo fisso e nella seconda il prezzo variabile. È emerso che scegliendo il prezzo variabile si riesce a risparmiare il 2,3%. In effetti, è in linea con i prezzi del mercato tutelato perché a sua volta aveva la caratteristica variabile aggiornando l’offerta trimestralmente. Risulta invece più costoso scegliere il prezzo fisso che però permette di evitare le brutte sorprese in bolletta.