mercati finanziari
Dopo essere stata acquisita da parte di Euronext nell’aprile 2021, Borsa Italiana - insieme ai suoi sistemi - sta migrando sulla piattaforma di trading paneuropea Optiq. Si tratta di un cambiamento epocale che finalmente spinge verso un’armonizzazione dei mercati finanziari. In questo nuovo quadro, oltre a produrre delle modifiche a livello infrastrutturale e del regolamento, i certificati, strumenti finanziari derivati, giocano la loro partita con oltre 22.000 prodotti quotati.
Per quanto riguarda i punti di forza, la loro prima grande caratteristica è la flessibilità che si offre a ogni investitore, garantendogli l’opportunità di accedere a strategie di investimento preconfezionate con la possibilità di incrementare o liquidare la posizione in qualsiasi momento, grazie alla presenza del liquidity provider. A dimostrazione della volatilità dello strumento, lo scorso agosto gli scambi sono stati più di 160.000, per un valore pari a 1.168 milioni di euro. La clientela, per la maggior parte composta da retail, può acquistare i prodotti con grande comodità presso gli sportelli bancari o sui mercati. Lì, potrà effettuare la propria scelta tra certificati leva, capitale protetto, condizionatamente protetto oppure capitale non protetto, a seconda degli obiettivi e dei progetti di investimento. Le motivazioni per cui si decide di acquistare un certificato possono essere le più svariate: si va dalla volontà di voler diversificare il proprio portafoglio, alla semplice copertura del rischio, fino all’esposizione in settori specifici.
Sta di fatto che, come confermano i dati dall’European Structured Investment Products Association (Eusipa), nel nostro Paese il volume complessivo degli scambi dei prodotti di investimento e di leva finanziaria sui mercati è in crescita. Infatti, l’Italia in compagnia di Austria, Belgio, Germania, Svizzera, Lussemburgo ha aumentato il volume di mercato dei prodotti di investimento del 3% rispetto al trimestre precedente per un totale di 384 miliardi di euro. Solo a fine giugno, la circolazione dei prodotti con leva finanziaria ammontava a 13 miliardi di euro, con un +37% su base annua.
Questi numeri vengono rafforzati anche dalle novità regolamentari, volte a offrire sempre maggiori garanzie negli scambi e all’investitore. Come ci spiega Francesco Costantino, Listed Securities Compliance & Operations alla Borsa Italiana: «È stato introdotto un nuovo meccanismo di validazione del prezzo che consente al liquidity provider di essere il fulcro della negoziazione. Infatti, qualora l’operatore fosse assente, non verrà consentita la possibilità di negoziare, evitando così il rischio di comprare o vendere a un prezzo non corretto. L’altro cambiamento introdotto consiste nel modello di negoziazione Rfe (Request For Execution): laddove l’operatore finanziario dovesse abilitarlo, dovrebbe anche individuarne la durata, che può oscillare da 0,6 a 3 secondi. Si tratta di un lasso di tempo molto stretto, ma prezioso, perché consente all’operatore di consultare i prezzi per l’ultima volta ed eventualmente aggiornare la sua quota. Se non reagisce, il contratto viene comunque eseguito. Al contrario, se disabilitato, prevede che le quote siano immediatamente eseguibili, così come avveniva in passato».
Proprio per la loro natura, i certificati stanno diventando sempre più attraenti per gli investitori, in quanto sono dei prodotti che consentono di esporsi a dei sottostanti, che altrimenti sarebbero difficili da raggiungere, come le azioni relative a mercati esteri. È qui che si inserisce la logica di prolungare la possibilità di negoziazione. Gli orari sono stati estesi a partire dal 2 ottobre dalle ore 8 alle 22 e riguardavano inizialmente 78 titoli. «Una scelta che è tarata sul mercato americano e offre l’indiscutibile vantaggio di poterlo seguire con maggiore attenzione fino a tardi. Qualora, per esempio, il nostro titolo Tesla dovesse andare male alle diciannove, non sarebbe necessario attendere il giorno dopo per poterlo vendere, ma possiamo farlo subito» conclude Costantino soddisfatto.
In un contesto di crescente instabilità e di rialzo dei tassi, come quello attuale, il ruolo dei certificati continuerà ad essere centrale. Sono infatti gli unici strumenti in grado di fornire payout atipici, proteggendo totalmente o parzialmente il capitale investito.
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