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Michele Campaniello, 43 anni, capogruppo consiliare Pd a Bologna e iscritto al partito dalla fondazione nel 2007, rinvia a data da destinarsi, nell'intervista a InCronac@, l’incognita future alleanze per il nuovo Pd a guida Schlein, ribadendo che prima di tutto occorre parlare di temi.
Lei è iscritto al Pd sin dalla sua nascita. Chi ha sostenuto alle Primarie di quest’anno?
«In realtà, da un certo punto di vista, ho dato un contributo alla fondazione del partito. Per quanto riguarda le Primarie, ho sostenuto Elly Schlein».
Perché ha scelto Schlein e non Bonaccini?
«Perché secondo me il partito, vista la situazione di profonda crisi che stava attraversando negli ultimi anni, aveva e ha bisogno delle energie che solo Elly e il suo programma sono in grado di trasmettere. E il risultato delle Primarie, cioè la partecipazione al voto nei gazebo di oltre un milione di persone, è un ottimo esempio della vitalità che il Pd deve ritrovare».
Adesso che Schlein è segretaria, secondo lei verrà riproposta a livello nazionale un’alleanza con i pentastellati? E ne state parlando a livello locale?
«Guardi, sulle alleanze voglio essere chiaro: prima dobbiamo parlare di temi, poi, una volta scelti i temi su cui si fonda la proposta del partito, vedremo con chi allearci. Per quanto riguarda un dialogo o un confronto con altre forze politiche, cinque stelle compresi, siamo aperti a tutti».
Quindi lei è dell’opinione che il partito debba essere ricostruito, prima di parlare di alleanze.
«Esatto. Il fatto è questo: non si può proporre un’alleanza a una qualunque forza politica se prima il partito non si è dato finalmente un’identità politica chiara e definita. Glielo ripeto: prima parliamo di temi (per esempio il lavoro, il salario minimo), poi di alleanze. Le faccio notare che abbiamo già alle nostre spalle un’esperienza di alleanza con i cinque stelle e che, qui a Bologna, grazie anche al loro sostegno, c’è stata l’elezione del nostro attuale sindaco. Tuttavia, il tema alleanze non è all’ordine del giorno, anche perché di solito si cerca un’alleanza con qualcuno con l’avvicinarsi di un appuntamento elettorale come, per esempio, le prossime elezioni Europee».
Ma adesso non state cercando un’intesa neanche su temi come quello delle famiglie arcobaleno e dei diritti dei figli delle coppie omosessuali? È un problema che sta incendiando il dibattito politico da diversi giorni e magari c’è la possibilità che Pd e cinque stelle trovino qualche convergenza.
«Allora, su questo problema devo fare alcune considerazioni. I diritti dei figli delle coppie omosessuali stanno incendiando il dibattito politico perché una parte della classe politica, in questo caso la destra, si focalizza sulla Gpa (gestazione per altri), che in realtà non c’entra nulla. La Gpa nel nostro Paese è vietata dalla legge 40/2004, ma non è della Gpa che stiamo cercando di discutere. Il problema vero, su cui tra l’altro ci sta spronando da tempo la Corte Costituzionale, è riconoscere i diritti dei bambini delle coppie omosessuali e il divieto di registrarli all’anagrafe li mette seriamente in discussione. Su questo ieri abbiamo approvato in consiglio comunale un ordine del giorno che però, visto l’atteggiamento cieco e oppositivo della destra, è stato votato solamente dalla maggioranza. Purtroppo, per ora possiamo ricorrere solo a un serio dibattito politico a livello locale e nazionale perché i Comuni, quando si tratta di leggi o di circolari dei prefetti, possono esprimere il loro parere ma di fatto non possono fare come vogliono».
A Milano alla manifestazione delle famiglie arcobaleno sono intervenute Schlein e Chiara Appendino, ex sindaco di Torino e deputata pentastellata. Prevede una possibilità di dialogo tra la segretaria Pd e Conte?
«Lo ribadisco a costo di essere noioso: prima i temi, poi si vedrà».
Nell'immagine, Michele Campaniello - Foto fornita da Michele Campaniello